Papa Francesco, tra fine giugno e inizio luglio, ha concesso tre interviste importanti senza avvisare il Dicastero delle comunicazioni.
La prima intervista è stata a opera dell’agenzia argentina Telam, la seconda di quella tedesca Reuter e infine la terza del giornalista spagnolo Jordi Evole.
Evole è molto famoso in Spagna grazie al programma “Salvados“. Si tratta di uno show televisivo in cui si occupa di attualità attraverso inchieste e interviste chiave. Le persone che lo seguono lo chiamano anche “el follonero” cioè il piantagrane o il lunatico.
Non si tratta della prima volta che il giornalista incontra il Papa: è riuscito a intervistarlo già due volte mandando in onda il suo lavoro sul canale spagnolo “La Sexta”.
Il 26 giugno si è presentato in Vaticano per un’intervista all’avanguardia: ha portato con sé 10 “esclusi”, tra cui un transessuale e una pornodiva, per poter fare domande al Pontefice.
Quando esce su Disney +
Il programma sarà diviso in 4 puntate e uscirà su uno dei canali dedicati alle news della Disney nel periodo autunnale.
Il formato dell’intervista è molto inusuale rispetto al solito poiché l’intervistatore non si fa problemi a fare domande su temi delicati. Jordi Evole è capace di andare dritto al punto senza troppi giri di parole o formalità.
Il giornalista chiederà l’opinione di Papa Francesco riguardo temi attuali tra cui femminismo, povertà, pedofilia nella Chiesa e molto altro ancora.
Il Pontefice ha apprezzato la qualità dell’intervistatore a non farsi intimorire di fronte a quei cattolici di professione che fanno credere di essere il Vaticano e di parlare a nome suo solo per monetizzare.
Un esempio può essere quello del documentario intitolato “Francesco” di Evgeny Afineevsky uscito nel 2020. Qui, infatti, vengono mostrate solo alcune parti dell’intervista al Papa con immagini che non erano nemmeno di proprietà vaticana.
Lo stesso non si può dire del programma del giornalista spagnolo dove, grazie alla sua intervista faccia a faccia, riporterà i veri pensieri di Sua Santità senza affidarsi a parole di terzi che affermano di parlare a nome suo.