Di recente la Lega di Salvini, già promotrice di Quota 100, ha parlato di nuovo di Quota 41 che a detta loro si tratterrebbe della risposta più corretta sulla riforma delle pensioni.
La richiesta da parte del partito e dei sindacati sarebbe quella di predisporre una Quota 41 per tutti. Tuttavia, nel 2021, l’Inps ha stimato che i costi sarebbero stati superiori ai 4 miliardi nel primo anno per poi superare i 9 miliardi 10 anni dopo.
Ma ora vediamo insieme quali sono i requisiti e come funziona.
Quali sono i requisiti e come funziona
Innanzitutto è bene ricordare qual è il sistema pensionistico attuale in Italia. Nel 2022, la pensione di vecchiaia è fissata ai 67 anni con un’anzianità contributiva di almeno 20 anni.
A questo sono affiancate altre modalità per cessare l’attività lavorativa in anticipo. Si tratta dell’Ape volontario o sociale, dell’isospensione, di Quota 102, la pensione anticipata per mansioni usuranti e pensioni per lavoratori precoci e Opzione Donna.
La pensione anticipata ordinaria attuale è basata solo sulla contribuzione maturata che consente il pensionamento per i lavoratori in possesso di almeno 42 anni e 10 mesi di versamenti e per le lavoratrici con non meno di 41 anni e 10 mesi di contributi.
Da circa 5 anni, esistono già dei casi in cui Quota 41 viene prevista. Nello specifico, è destinata a coloro che, al 31 dicembre 1995, risultano in possesso di almeno 12 mesi di versamenti antecedenti al compimento del 19esimo anno d’età (lavoratori precoci). Inoltre, è necessario che appartengano a una delle 5 categorie tutelate (disoccupati, invalidi, caregiver, lavori usuranti e lavori gravosi).
Con Quota 41 per tutti, si uscirebbe dal mondo del lavoro con 41-42 anni e 10 mesi di contributi senza tagli e senza riduzione delle pensioni.
Inoltre la misura estenderebbe quanto già previsto per i lavoratori precoci premiando con dei sconti sui requisiti le lavoratrici con figli.
Al momento, questa modalità sembrerebbe essere un’ipotesi di intervento sulle pensioni ma non è ancora chiaro se sarà questa la strada che l’Italia sceglierà per il futuro.