Stasera in prima serata, su Rai 2, il documentario italiano del 2020, “Paolo Cognetti – Sogni di un grande nord”, diretto dal regista Dario Acocella.

La durata è di 1 ora e 20 minuti. Ora vediamo insieme la trama, il cast e qualche curiosità in più su questo documentario che celebra la libertà.

La trama del documentario “Paolo Cognetti – Sogni di un grande nord

Paolo Cognetti – Sogni di un grande Nord”, narra un viaggio intrapreso dallo scrittore Paolo Cognetti e dal suo amico illustratore, Nicola Magrin.

I due intraprendono un lungo e avventuroso viaggio seguendo le orme di alcuni mostri sacri della letteratura americana come Ernest HemingwayJack London, Thoreau, Raymond Carver, Herman Melville e del viaggiatore Chris McCandless, la cui ultima avventura, non andata a lieto fine, è stata narrata nel libro “Nelle terre estreme” di Jon Krakauer e nel celebre film Into the Wild”.

Il viaggio di Paolo e Nicola inizia a Milano dove prendono un aereo direzione Vancouver. Arrivati a destinazione affittano un camper per raggiungere l’Alaska.

Immerso nella natura selvaggia di questo luogo magico, Paolo Cognetti ripercorrerà le orme dei grandi maestri che sono stati per lui fonte d’ispirazione e veri e propri maestri di vita. Questo viaggio sarà anche un modo per scoprire le sue radici come uomo e come scrittore.

Il cast

Tra i membri del cast troviamo Paolo Cognetti, Nicola Magrin, Gianni Bianchi, Magy Bianchi, Kate Harris.

Curiosità sul film

  • Il documentario è stato prodotto da Samarcanda Film, con Feltrinelli Real Cinema e con Rai Cinema con il sostegno della Film Commision Valle d’Aosta ed è stato distribuito da Nexo Digital.
  • Il protagonista Paolo Cognetti è uno scrittore che con “Le otto montagne”, nel 2017, ha vinto il Premio Strega con oltre 1.000.000 di copie vendute in oltre 40 paesi.
  • Il documentario è stato presentato in anteprima al Trento Film Festival.
  • Paolo e Nicola sono stati due degli ultimi viaggiatori a raggiungere il Magic Bus, il quale è stato rimosso qualche mese fa dal luogo in cui venne abbandonato nel 1961 e che diventò celebre grazie ad “Into the wild”.