GF Vip, dopo le squalifiche della puntata scorsa arriva ora la denuncia del Codacons. Il caso Marco Bellavia continua a fare rumore all’interno della casa più spiata d’Italia, e ora anche fuori.
Gli atti di bullismo verso Bellavia non sono passati inosservati al Codacons che ha prontamente presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. La richiesta è quella di verificare possibili violazioni del codice penale nell’ambito delle Telecomunicazioni.
Il caso Bellavia
Nel corso dell’ultima settimana Marco Bellavia, ex conduttore di Bim Bum Bam, e ora concorrente della settima edizione del GF Vip ha subito episodi di bullismo da parte dei suoi coinquilini. Bellavia ha tentato di confidarsi esprimendo la sua condizione di depressione con alcuni concorrenti, ma la risposta ricevuta non è stata per nulla confortante.
Personaggi come Ginevra Lamborghini e Giovanni Ciacci si sono dimostrati insofferenti e scontrosi nei confronti di Bellavia, e hanno assunto comportamenti discriminanti: il suggerimento che hanno dato a Bellavia è stato quello di “farsi curare”, aumentando ancora di più la depressione del concorrente.
La squalifica
Durante la scorsa puntata del programma gli autori hanno messo in luce in comportamento scorretto e emarginante dei concorrenti, che ha portato Bellavia a desiderare di lasciare la casa del GF.
Ginevra Lamborghini è stata immediatamente squalificata dal programma in quanto il suo comportamento verso Bellavia è stato giudicato stigmatizzante. D’altra parte, il programma ha deciso di lasciar scegliere al pubblico tramite televoto chi altro avrebbe dovuto pagare le conseguenze ed uscire dalla casa: il prescelto è stato Giovanni Ciacci.
La denuncia Codacons
Oggi è arrivata la denuncia del Codacons, su richiesta dei telespettatori del programma, che subito hanno mostrato simpatia nei confronti di Bellavia. Il pubblico ha rigettato la sua frustrazione nel web, attraverso social come Instagram e Twitter, e ha espresso il suo parere verso l’accaduto.
Il programma condotto da Alfonso Signorini si è rivelato ancora una volta diseducativo per gli spettatori più giovani, e ha sponsorizzato una forma di violenza che spesso viene ignorata. Il bullismo generalmente non viene menzionato tra i comportamenti discriminatori che portano all’emarginazione di un individuo, ma è stato proprio il famosissimo reality a dimostrare il contrario.
La richiesta del Codacons per la procura è quella di verificare se gli atti di bullismo possono considerarsi una violazione dell’articolo 610 del codice penale: “Chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa, è punito con la reclusione fino a quattro anni”.
Un’altra richiesta è stata fatta all’Agcom: punire la rete televisiva Mediaset per una presunta violazione delle disposizioni in materia di programmi televisivi.