Bjork Ruggeri è l’attivista 20enne che ha imbrattato il Seminatore di Van Gogh a Roma per portare attenzione al cambiamento climatico. Ruggeri ha dichiarato: “Lo rifarei“.

Secondo Ruggeri l’arte è un veicolo per trasmettere messaggi, e la disobbedienza civile è un rischio che bisogna essere pronti a correre.

Chi è Bjork Ruggeri?

Bjork Ruggeri è una ventenne di Pavia decisamente anticonformista. Ha una passione per la filosofia ma ha di recente abbandonato gli studi per dedicarsi allo studio della Storia dell’Arte. Negli ultimi giorni Ruggeri ha catturato l’attenzione pubblica per avere imbrattato con una zuppa il dipinto Il Seminatore di Van Gogh, conservato a Palazzo Bonaparte a Roma.

La ragazza non ha agito da sola ma in compagnia di altre tre colleghe, e ora tutte e quattro sono indagate per “deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali e paesaggistici“. Le quattro attiviste rischiano fino a 5 anni di detenzione.

Secondo la ragazza il colpo è servito a a far riflettere l’opinione pubblica sul il cambiamento climatico e la battaglia che gli attivisti continuano a portare avanti. Il gruppo lotta contro la crisi climatica e la passività dei governi in questo campo. Uno degli obiettivi è dismettere le centrali a carbone entro il 2025 e fermare le trivellazioni di gas in Italia.

Gli attivisti hanno scelto di colpire l’arte in quanto la considerano un veicolo di messaggio. I dipinti che vengono colpiti sono generalmente protetti da vetro, e per tanto non vengono danneggiati. Il messaggio che si vuole lanciare è quello che ci sono altre cose che vanno protette con più attenzione rispetto all’arte: l’ambiente primo tra tutto.

Ruggeri affronta le conseguenze ma dichiara “Lo farò ancora”

Ruggeri e le altre attiviste non si sono dichiarate per nulla pentite dell’accaduto e hanno anzi affermato che lo rifarebbero ancora. Bjork Ruggeri ha constatato che le conseguenze penali per lei non rappresentano nulla rispetto al bene del pianeta.

Nonostante le attiviste non desiderino finire in prigione, hanno accettato che questo potrebbe essere il loro destino, ma ritengono che le loro azioni sono giustificate. Il clima e l’ambiente sono più importanti di qualsiasi condanna loro debbano affrontare.

Ruggeri ha dichiarato che anche sua madre, sebbene non felice di ciò che la figlia potrebbe affrontare, ritiene che la denuncia non sia tanto grave quando l’emergenza energetica. Ruggeri ha affermato: “finché sarà necessario lo farò ancora.” Questo potrebbe quindi non essere l’ultimo colpo degli attivisti.