Daniela Lourdes Falanga è stata nominata nuova segretaria di Arcigay. La storia di Daniela sembra quella di un film: nata Raffaele e figlio di un boss di Camorra, ha affrontato il cambio di genere e rivisto il padre dopo 25 anni.
Chi è Daniela Lourdes Falanga? Quali saranno i suoi obiettivi per Arcigay?
Chi è la nuova segretaria di Arcigay?
Daniela Lourdes Falanga è stata assegnata al segretariato dell’associazione Arcigay. Di origine napoletana, è nata maschio, con il nome Raffaele, ma racconta di essersi sentita femmina sin dall’infanzia. Tra gli obiettivi di Arcigay e di Daniela ci sarà la legalità, la lotta alle mafie e il miglioramento delle condizioni nelle carceri.
Daniela ha dichiarato che continuerà a lottare per i diritti dei carcerati oltre che per la loro reintegrazione nella società. Falanga infatti lavora ormai da anni sia come attivista LGBT che nelle carceri. Il punto focale del lavoro di Daniela saranno i giovani, che considera essenziali nelle dinamiche democratiche. La lotta contro la violenza rimane l’obiettivo principale di Daniela, e si assicurerà che rimanga una questione prioritaria.
Qual è la storia di Daniela?
Daniela è nata con il nome di Raffaele, oltre che figlio primo genito di un boss di camorra, destinato quindi ad ereditare il suo potere. La lotta di Raffaele per arrivare a essere Daniela non è stata per nulla semplice.
La mamma era una ragazza madre, viveva sola con il figlio ma lo costringeva a passare del tempo con il padre nei fine settimana. Raffaele e la mamma erano molto poveri, il padre invece viveva in condizioni incredibilmente lussuose.
Fin da piccolo Raffaele si sentiva una bambina, ma per tutta l’infanzia ha vissuto in negazione e senza gioia. Il padre non lo guardava e non lo considerava, fino a quando non è finito in carcere condannato all’ergastolo.
Daniela racconta che la sua vita è stata cambiata da una puntata del Maurizio Costanzo show, in cui Eva Robbins disse di non essere ermafrodito, ma di essere una donna trans. Allora Daniela aveva 17 anni e grazie a quel momento iniziò il suo processo di transizione.
Il percorso non è stato agevole, racconta Daniela, ma ha continuato la battaglia con coraggio. Dieci anni fa però un episodio scosse profondamente Daniela: in una riunione in difesa dei diritti LGBT un uomo urlò davanti a tutti: “Tu non devi parlare perché sei figlio di un camorrista“. L’episodio divenne popolare ma non ostacolò Daniela nella sua battaglia: fece dell’impegno per i diritti delle persone trans la sua vita.
La complicata storia di Daniela la ha resa la persona che è ora: una bellissima donna pronta a scendere in campo per la difesa dei diritti e per le battaglie che sostiene, senza la paura di essere giudicata per le sue origini e le sue scelte.