Arriva dall’Europa una nuova tutela per i diritti dei consumatori.
Doveva essere applicata già nel maggio dell’anno scorso, ma seppur in ritardo almeno è arrivata. La direttiva “Omnibus” n.2019/2161 andrà a riformare il diritto al consumo in Italia e sarà efficace a partire dal 90esimo giorno dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
I punti principali delle disposizioni riguardano la necessità per i consumatori online di vedersi tutelati da tutti i possibili rischi derivanti da recensioni false o da clausole di manleva di responsabilità.
La parola chiave della riforma? Trasparenza.
Cosa cambia?
Il problema nasce nel lontano 2016, quando la Commissione Europea si era resa conto della mancanza di regolamentazione in materia di protezione dei consumatori nell’analizzare le dinamiche del web. Spesso infatti la mancanza di conoscenza dei diritti può indurre sia i consumatori che i venditori stessi a una scelta d’acquisto non pienamente consapevole.
Si tratta nell’effettivo di recensioni online fasulle, ribassi di prezzo, non trasparenza dei risultati nei marketplace digitali e clausole vessatorie nei contratti verso gli utenti.
L’idea di partenza è che un consumatore, a seguito della lettura di raccomandazioni e recensioni da parte di altri consumatori in merito a un determinato prodotto, si affida a tali feedback e si accinge all’acquisto. Ma come si può avere la certezza che tali opinioni siano effettivamente legate ad un’esperienza personale?
A tal proposito i venditori dovrebbero essere obbligati a inserire la dicitura ‘verificata’ o ‘proveniente da consumatori che hanno acquistato il servizio recensito’ a sostegno dei risultati che si trovano in rete. Assicurazione che fino a questo momento non era presente.
Si è così arrivati nel marzo 2023, quando la Commissione Europea ha finalmente deciso di regolamentare tale tematica approvando una disposizione – la direttiva Omnibus n.2019/2161 del diritto al consumo in Italia – con la quale il codice del consumo è stato definitivamente aggiornato.
In primis, in materia di recensioni online, vi saranno mezzi tecnici per verificare che la persona autrice del commento abbia realmente effettuato l’acquisto. In caso così non fosse (o per collaborazioni di ogni tipo) al venditore spetta l’onere di specificare all’ecommerce la presenza di un accordo con tale utente in modo che gli utenti siano quanto più consapevoli delle loro scelte.
In materia di ribassi di prezzo invece la nuova norma impone che ogni annuncio debba necessariamente indicare sia il prezzo originario sia quello ribassato.
Nel marketplace la novità riguarderà l’esplicitazione nei confronti dei consumatori dei criteri di ricerca secondo i quali verrano loro mostrati determinati risultati e prodotti dai vari venditori.
Infine, in merito alle possibili clausole vessatorie – spesso precedentemente inserite nelle condizioni dei servizi online – è adesso presente una sanzione massima del 4% del fatturato annuo del venditore nel caso di inconsapevolezza dell’esistenza delle stesse nei confronti degli utenti.
Le pene massime in caso di non applicazione delle nuove normative passano da 5 milioni di euro a quasi il doppio.
Una rivoluzione di grande rilievo che viene finalmente portata in auge in merito alle nuove predilezioni dei consumatori in materia di acquisto online.