In Irlanda nell’ultimo anno sono in forte crescita i movimenti con ideali riconducibili all’estrema destra.
Tra i più influenti in questo periodo si elencano l’Irish Nationalist Catholic Party, l’Irish Freedom Party e il National Party.
Quest’ultimo, partito apertamente xenofobo, possiede legami internazionali con vari gruppi neonazisti del continente europeo. Tra i principi in cui crede il partito, nella loro pagina web si legge che “il National Party si rifiuta di accettare la minaccia dell’UE di distruggere la libertà della Nazione e si impegnerà a ripristinare quelle libertà che le sono già state sottratte ingiustamente”.
Religiosi fondamentalisti, nazionalisti, contrari all’aborto e all’immigrazione, i partiti di destra stanno ottenendo sempre più consensi in quest’ultimo periodo.
L’Irlanda era conosciuta per essere un paese internazionale e accogliente nei confronti degli immigrati stranieri ma la situazione sta cambiando. Il 2023 è iniziato da nemmeno tre mesi e sono già 64 le manifestazioni contro l’immigrazione che sono state organizzate in Irlanda, a fronte delle 307 del 2022.
Il leader dell’Irish Nationalist Catholic Party, Niall McConnell, ci tiene a precisare che “le frontiere dell’Irlanda sono spalancate, non ci sono restrizioni sull’immigrazione”, sostenendo che gli immigrati in Irlanda ricevono un trattamento privilegiato per le case popolari, che commettono crimini e mentono per ottenere lo stato di rifugiato. I sostenitori di queste ideologie attribuiscono agli immigrati crimini come violenza sessuale sulle donne e rivendicano la storia dei loro antenati che nel XVI e XVII secolo hanno subito la colonizzazione inglese.
McConnell ritiene che le immigrazioni odierne porteranno alla stessa situazione vissuta dagli irlandesi in occasione della colonizzazione inglese ed esprime il suo dissenso a suoni di “l’Irlanda appartiene agli irlandesi”.
Per ora le persone che appoggiano l’estrema destra rimangono una minorità, ma i partiti sono destinati a crescere in maniera esponenziale.
Le cause della crescita del movimento
Dietro alla crescente adesione ai partiti di estrema destra in Irlanda si cela il malcontento della popolazione per gravi problemi che il paese sta affrontando.
Innanzitutto il servizio sanitario, che è letteralmente in rovina con ospedali sovraffollati e mancanza di servizi di salute mentale per i giovani, ma è soprattutto la crisi abitativa che sta creando il maggiore disagio in questo periodo.
La situazione attuale del paese è riconducibile a una pessima gestione degli anni precedenti, con investimenti insufficienti e cattiva pianificazione. I servizi e le infrastrutture pubbliche non hanno tenuto il passo con la rapida crescita economica che si è verificata tra il 2014 e il 2019. In questi anni l’economia irlandese è cresciuta del 50%, tale aumento ha creato posti di lavoro e moltissimi si sono trasferiti in Irlanda in questi anni. Le strutture pubbliche sono crollate e il governo non è stato in grado di controllare questo fenomeno.
In Irlanda la crisi abitativa è un’emergenza che ha bisogno di una soluzione immediata. La domanda nell’edilizia abitativa è esplosa, senza un’offerta adeguata e a causa di affitti e mutui alle stelle sono sempre di più le persone che non possono permettersi una casa.
Inoltre, data l’elevata domanda, le case popolari sono sopraffollate e i tempi d’attesa per l’assegnazione sono lunghissimi.
Sono molti gli irlandesi che attribuiscono il problema alla presenza di immigrati nel paese e tra i paesi europei l’Irlanda è uno dei meno tolleranti verso gli immigrati.
“L’estrema destra è riuscita a ottenere consensi puntando sul malcontento della popolazione”, dichiara Aoife Gallagher, analista all’ISD Global, che attribuisce la crescita del movimento di estrema destra all’insoddisfazione di molti cittadini irlandesi.