Il Great Salt Lake rischia di scomparire nei prossimi cinque anni.
Lo ha riferito un team di 32 scienziati e ambientalisti americani in un rapporto che invita i legislatori dello Stato dello Utah ad agire immediatamente prima che sia troppo tardi.
Il Great Salt Lake, anche detto in italiano Grande Lago Salato, è il lago salato più grande dell’Occidente e l’ottavo al mondo. Si trova negli Stati Uniti, nello Utah, e sta letteralmente scomparendo.
Le cause sono molteplici, a partire dal riscaldamento globale, all’indifferenza del governo americano e l’abuso da parte di agricoltura e industrie.
In caso di scomparsa, i danni per l’ecosistema e per la popolazione sarebbero enormi e alcuni si stanno già verificando al giorno d’oggi.
Attualmente il lago ha perso il 73% dell’acqua, di conseguenza, il livello di sale nell’acqua si sta alzando. Livelli di sale più alti implicano agli animali che vivono nel lago un maggiore sforzo per sopravvivere, sforzo che verrà risparmiato nella riproduzione. Se i pesci smettono di riprodursi, gli uccelli non avranno più cibo e moriranno, causando una reazione a catena disastrosa per l’ambiente.
Il lago fino ad oggi alimenta più di 10 milioni di specie di uccelli migratori.
La polvere proveniente dal fondale esposto del lago potrebbe inoltre danneggiare le coltivazioni e il terreno, e causare lo scioglimento più rapido della neve, provocando perdite economiche diffuse per le industrie agricole e turistiche dello Utah.
A meno che non vengano prese misure drastiche immediatamente, milioni di persone saranno esposte alle polveri tossiche del fondale del bacino che possono causare malattie cardiache e polmonari e potrebbero aumentare il rischio di cancro.
Gli esperti dichiarano che per salvare il lago sarebbe necessario ridurre il consumo di acqua dal 30% al 50% nei prossimi due anni.
L’emergenza nel mondo
Il Grande Lago Salato non è l’unico lago a rischio. Nel mondo sono moltissimi i laghi e i fiumi che rischiano di scomparire a causa del riscaldamento globale e dell’indifferenza dell’uomo, che usa l’acqua come un bene infinito senza preoccuparsi delle conseguenze di un consumo eccessivo e superficiale.
A partire dalla Groenlandia, dove sono numerosissimi i laghi da disgelo che stanno scomparendo a causa del riscaldamento globale.
“I laghi di acqua di disgelo sulla calotta glaciale si formano in estate quando il ghiaccio in superficie si scioglie. È risaputo che questi laghi possono collassare e prosciugarsi durante l’estate. Ma, sorprendentemente, questo avviene anche in inverno”, dichiara il ricercatore Nathan Maier.
Anche in Siberia, in particolare nella regione di Chukotka, è emergenza: i laghi artici stanno scomparendo uno ad uno. L’Artico si sta riscaldando quasi quattro volte più velocemente rispetto al resto del mondo e i laghi artici si stanno prosciugando. Negli ultimi anni i laghi artici si sono ridotti o prosciugati in moltissime regioni delle aree settentrionali di Canada, Russia, Groenlandia, Scandinavia e Alaska.
I laghi in via di estinzione sono fondamentali nell’ecosistema artico poiché sono una fonte importantissima di acqua dolce per le comunità e le industrie indigene locali. Ma da loro dipendono per la loro sopravvivenza anche specie minacciate e in via di estinzione, compresi gli uccelli migratori e le creature acquatiche.
L’emergenza però non è così lontana da noi come sembra, anche il lago di Como rischia di scomparire. Il direttore dell’associazione nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue dichiara che “Per il Lago di Como la situazione è grave. La riserva delle risorse idriche ammonta a -45%”.