Sgarbi a processo contro Mara Carfagna: quali sono le parole rivolte all’ex presidente della Camera?

Nessuna immunità parlamentare per Vittorio Sgarbi.
La Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio ha deciso che l’esponente di centrodestra si troverà a processo a causa degli insulti rivolti alla collega Mara Carfagna datati tre anni fa, in piena pandemia Covid.

In occasione di un’assemblea in aula infatti la donna – ex vice presidentessa della Camera – aveva incalzato il sottosegretario alla cultura a indossare correttamente la mascherina. “Onorevole Sgarbi, indossi la mascherina. Non è che qui ci sono 629 imbecilli e uno intelligente». E al secondo richiamo aggiunse: “In quest’Aula ci sono delle regole, se non intende rispettarle può accomodarsi fuori. È una questione di rispetto dei colleghi, sono loro che chiedono il rispetto delle regole”.

Di tutta risposta l’uomo aveva ben deciso di pubblicare tre video di insulti sulla piattaforma social di Facebook nei quali si scagliava ferocemente contro la collega. “Avrete visto in televisione l’inaudito richiamo, l’arroganza di una vicepresidente della Camera arrivata fortunosamente in quella posizione che con aria da maestrina o da vicepreside mi ha detto di mettermi la mascherina. In quell’ordine, basato sul nulla e sulla sua assoluta ignoranza, sembrerebbe esserci un riferimento al mio stare senza mascherina”.

E poi sono iniziati gli insulti sessisti: “Mi hanno cacciato dal Parlamento per quindici giorni, la conferenza dei capigruppo del c…, con la Sor-cagna, con la Carfagna, la Sorcagna che dice, la Sorcagna ecco la Sorcagna che dice: “Ha cercato anche di negare di avermi insultata”; ma come posso insultare una che non esiste, ma vaff***ulo”.

Nel dibattito in Giunta la difesa presentata da Vittorio Sgarbi ha cercato di evidenziare ‘l’insindacabilità delle opinioni espresse’ sostenendo che il parlamentare avrebbe effettuato tali commenti sulla collega in connessione ‘all’esercizio della [sua] funzione parlamentare’. Ma nessuno ha creduto a tale versione ed ora il secondo alla cultura si troverà a dover risarcire l’ex ministra.

Non è infatti la prima volta che il noto critico d’arte si ritrova ad esprimere commenti opinabili nei confronti della collega Carfagna. Già nella trasmissione radiofonica La zanzara – puntata dell’11 luglio 2020 – l’uomo aveva dichiarato: “Mi ha detto che ci sono 620 coglioni e io unico intelligente. Non ho reagito ma credo fosse più o meno vero, tolto Molinari, 629 coglioni con le maschere sono tali. Mi è venuto in mente quando lei si è fatta vedere con le catene. Lei è abituata ad avere bavagli, catene, manette. Perché prima di diventare ministro delle Pari Opportunità si è fatta fotografare per una rivista tipo Playboy completamente incatenata. Io la ricordo così”.

Adesso toccherà a Roberta Nocella, giudice civile del Tribunale di Roma, esprimersi in merito alla questione.