Il confronto, valevole per l’andata di finale dei quarti di finale di Champions League, tra Milan e Napoli a cui stiamo per assistere sarà solamente il primo incontro europeo tra queste due compagini. Non è però sicuramente la prima volta che due squadre italiane si affrontano a livello continentale. Ecco una selezione dei 5 confronti europei tra squadre della Serie A meritevoli di non essere dimenticati:
PARMA-JUVENTUS (finale Coppa Uefa 1994/95)
Finale di Coppa Uefa molto rappresentativa, giocata tra le due dominatrici del calcio italiano della stagione 94/95. Juve che quell’anno vince Serie A e Coppa Italia, ma Parma che si toglie la soddisfazione della prima Coppa Uefa vinta. Sono anni di grande calcio quelli per i crociati, gli anni migliori insieme a quelli a cavallo con il nuovo millennio. La squadra era piena di campioni del calibro di Zola, Asprilla e Dino Baggio e i trofei vinti numerosi. La finale, che all’epoca si giocava ancora su andata e ritorno, iniziava il tre maggio al Tardini di Parma, con una vittoria dei padroni di casa per 1-0. Il gol decisivo lo segnava Dino Baggio dopo pochi minuti al fischio d’inizio, su passaggio illuminante di Zola. La partita viene ricordata anche per un Roberto Baggio non particolarmente ispirato e per le grandi parate di Bucci per i gialloblù. Il match di ritorno, giocato al Meazza di Milano due settimane dopo (città scelta nell’occasione dai piemontesi come sede casalinga, così com’era accaduto per la semifinale col Borussia Dortmund), consegnava la vittoria finale agli emiliani dopo il pareggio per 1-1. Al vantaggio Juventino firmato dal compianto Gianluca Vialli rispondeva nuovamente Dino Baggio, eroe a tutti gli effetti della finale.
LAZIO-INTER (finale Coppa Uefa 1997/98)
Altra finale della seconda competizione continentale per importanza, questa volta tra Lazio e Inter, e datata stagione 97/98. Giocata il sei maggio al Parco dei Principi di Parigi, era la prima finale di questa competizione giocata su partita secca. Era anche il quarto derby italiano per aggiudicarne il trofeo. La partita è ricordata per essere una delle vittorie più belle della splendida Inter di fine ’90 di Gigi Simoni. Quel gruppo, spesso ricordata come l’Inter di Ronaldo il fenomeno, era in realtà una squadra molto ben allenata e con una schiera di campioni che andava ben oltre il magnifico talento del brasiliano. Pagliuca in porta, capitan Beppe Bergomi (assente, in realtà, in quella finale), un giovane Javier Zanetti, il Cholo Simeone, Djorkaeff, Zamorano e tanti altri formavano una squadra davvero temibile sotto tutti i punti di vista. I Marcatori erano stati Zamorano dopo pochi minuti, Javier Zanetti con un bel tiro al volo al sessantesimo e Ronaldo al settantesimo con il suo gol classico scartando il portiere.
MILAN-INTER (semifinali Champions League 2002/03)
A Milano, specialmente sponda Milan, sembra se ne intendano particolarmente di Derby Italiani in Champions. In poche stagioni a inizio anni 00′ il Milan di Ancelotti si aggiudicava praticamente ogni scontro di Champions giocato contro altre squadre del nostro paese. Primo tra questi il confronto valevole per le semifinali della “Coppa dalle Grandi Orecchie” della stagione 02/03. Il confronto con i cugini dell’Inter, e giocato per questo interamente a San Siro (andata il sette maggio e ritorno il tredici dello stesso mese), si concludeva con un pareggio complessivo che regalava la qualificazione alla finale ai Rossoneri grazie alle regola del gol in trasferta. Come sappiamo la regola del gol in trasferta non è più valida, pertanto in situazioni simili si andrebbe, ad oggi, ai tempi supplementari. Uno scenario ipotetico assolutamente da cardiopalma, insomma. La finale di andata terminava sullo 0-0 senza troppe emozioni, mentre il ritorno era deciso dalle reti di Shevchenko al quarantaseiesimo e di Martins all’ottantaquattresimo. Questa rete serviva solamente a illudere i Nerazzurri rispetto alla possibilità di riaprire il doppio confronto nei minuti finali.
JUVENTUS-MILAN (finale Champions League 2002/03)
La cavalcata di Champions del Milan continuava pertanto con un altro derby Italiano in finale, questa volta con la Juve. Primo (ed unico, al momento) derby Tricolore in una finale della massima competizione Europea, veniva vinto dal Milan dopo il finale più teso in assoluto: la lotteria dei calci di rigore. La partita, disputata il 28 maggio 2003 all’Old Trafford di Manchester, vedeva i tempi regolamentari finire sullo 0-0. Questo risultato riassume bene l’atteggiamento conservativo e volto a evitare di scoprirsi mostrato dalle due squadre. Ai supplementari il Milan rimaneva in dieci uomini per 25 minuti dopo l’infortunio di Roque Junior (all’epoca vi erano solo 3 cambi, lo ricordiamo). Nonostante questo la Juve non riusciva ad approfittare della superiorità numerica e si andava ai calci di rigore. Dida neutralizzava subito il penalty di Trezeguet, mentre Serginho segnava per i Diavoli. Birindelli segnava e Seedorf si faceva ipnotizzare da Buffon, riportando così il risultato rapidamente sul pareggio. A quel punto Dida entrava in modalità para-rigori, neutralizzando i tiri sia di Zalayeta che di Montero, mentre Buffon riusciva a neutralizzare il rigore di Kaladze ma non quello di Nesta. Si giungeva quindi all’ultimo giro dei primi 5 rigori, con Del Piero che riusciva a mantenere il sangue freddo. Purtroppo per i tifosi Juventini inutilmente, visto che Shevchenko faceva altrettanto, regalando ai Rossoneri la sesta storica Champions.
MILAN-INTER (quarti di Champions League 2004/05)
Il derby di Milano formato andata e ritorno di Champions ritornava anche due anni dopo i trionfi Rossoneri negli scontri con le rivali storiche. Si replicava due anni dopo la settimana dove “a Milano tutto si era fermato”, per usare una citazione Ancelottiana. Sempre derby ai quarti di Champions e sempre passaggio del turno per i Rossoneri. Questa volta con anche la triste parentesi del ritorno vinto a tavolino a causa del razzo lanciato dalla curva Nerazzurra che colpiva Dida e che costringeva l’arbitro a sospendere il match e ad assegnare la vittoria a tavolino ai Diavoli. La gara di andata, giocata il sei aprile, veniva vinta dal Milan grazie alle reti di Stam nel recupero della prima frazione e di Sheva al settantaquattresimo, nonostante una Inter senza dubbio più pimpante, in particolare nel primo tempo. Il confronto di ritorno, tenutosi il dodici aprile, veniva sospeso e successivamente assegnato a tavolino alla squadra rossonera causa il lancio di materiali dalla curva dell’Inter, in particolare un razzo pirotecnico che colpiva il portiere del Milan. La partita, che era comunque sull’1-0 temporaneo per i Rossoneri, segna un momento molto basso per la situazione degli stadi italiani di inizio millennio.