Chi è stato Giuliano Montaldo e per quali film verrà ricordato

Il cinema italiano ha perso una delle sue figure più iconiche con la scomparsa di Giuliano Montaldo, un regista, sceneggiatore e produttore di talento che ha segnato la nostra storia.

Montaldo è deceduto all’età di 93 anni nella sua casa a Roma: il prossimo 22 febbraio ne avrebbe compiuti 94. Vicini a lui la figlia Elisabetta, i nipoti Inti e Jana Carboni e ovviamente la moglie Vera Pescarolo. A lei lo legava un amore durato più di cinquant’anni e la profonda passione per il cinema tanto da essere definita, nel suo libro autobiografico Un grande amore, la mia migliore collaboratrice“.

Nato il 22 febbraio 1930 a Genova, Giuliano Montaldo iniziò la sua carriera cinematografica negli anni ’50 prima come attore e poi come assistente di importanti registi italiani tra cui Luchino Visconti e Vittorio De Sica. Viene ricordato per il ruolo in Achtung! Banditi! con Gina Lollobrigida e quello in Cronache di poveri amanti con Marcello Mastroianni, entrambi di Carlo Lizzani.

I film più importanti di Giuliano Montaldo

Formatosi nel dopoguerra alla scuola del neorealismo, fu solo negli anni 60 che Montaldo emerse come regista indipendente, producendo una serie di opere che affrontavano temi sociali e politici con profondità e impegno.

Nella trilogia composta da Gott mit uns (1970)Sacco e Vanzetti (1971)Giordano Bruno (1973), infonde il suo impegno civile nell’indagare le ombre del potere militare, giudiziario e religioso.

La locandina di Sacco e Vanzetti

In particolare con Sacco e Vanzetti il regista si aggiudicò la Palma d’Oro a Cannes. Il film, che racconta del caso giudiziario degli anni 20 dei due immigrati italiani Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, lascia senza fiato per la sua estrema attualità. “Spero che questo film aiuti oggi come ha fatto in passato, perché solo vedendo chi eravamo possiamo capire oggi chi siamo. Viva il cinema!”: fu questo il commento del regista alla prima.

Ennio Morricone curò le colonne sonore di ben 16 dei suoi film, rendendo Montaldo il regista con cui il compositore ha lavorato più volte nella storia del cinema.

Nel 1993 esce il film Giovanni Falcone (1993), un biopic che racconta la vita e la morte del giudice assassinato dalla mafia solo un anno prima. Tra i suoi altri capolavori ricordiamo  Gli Intoccabili (1969) con John Cassavetes e L’Agnese va a morire (1976), un’amara lezione sulla guerra e sui partigiani delle valli di Comacchio.

Ricevette due David di Donatello rispettivamente nel 2007 e nel 2008, un Grifo d’Oro dalla città di Genova nel 2013 e infine nel 2021 ottenne un Globo d’oro alla carriera.

Sulla sua vita Spagnoli ha girato il documentario Quattro volte venti anni, presentato nel 2012 al Festival internazionale del film di Roma.