Decreto caro voli | La risposta di RyanAir “colpisce” la Sardegna

Nella costante ricerca di migliorare le condizioni per i viaggiatori e per contrastare gli aumenti di prezzo dei biglietti aerei, il governo ha recentemente approvato un nuovo decreto, noto come “Decreto Caro Voli“.

La misura si fonda sugli articoli 77 e 87 della costituzione, da cui dipende la legittimità di ogni decreto legge: far fronte a casi di straordinaria necessità e urgenza. All’articolo 1 del decreto, infatti, si legge  che l’intento è quello di “adottare misure a tutela degli utenti dei servizi di trasporto areo, i quali, a causa dell’esponenziale aumento delle tariffe, non  riescono, nei periodi di picco della domanda, a fruire dei servizi di continuità territoriale”.

Il decreto impone alle compagnie aeree di fornire una maggiore trasparenza riguardo ai costi accessori, come i bagagli registrati, i pasti a bordo e i servizi premium in modo tale che i passeggeri possano prendere decisioni più consapevoli. In più saranno applicate regole più stringenti per le promozioni e le offerte speciali, al fine di evitare pratiche commerciali ingannevoli.

In più in seguito alla crescente preoccupazione dei passeggeri riguardo alle politiche di rimborso, il decreto prevede maggiori garanzie per i viaggiatori  in caso di cancellazioni o modifiche dei voli, inclusi tempi di rimborso più rapidi e condizioni più favorevoli per il cambio dei biglietti.

Ma la misura sorprende per un motivo in particolare: il costo dei biglietti avrà un tetto massimo. Questo significa che le compagnie aeree non potranno fissare i prezzi dei biglietti oltre un certo limite stabilito dal governo. Si spera così di raggiungere l’obiettivo di ridurre i costi elevati specialmente in periodi di alta richiesta o durante le festività.

Nel mese di maggio 2023, ad esempio, l’incremento registrato dal Garante per la sorveglianza dei prezzi è stato del +37,9 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore registrato sale al 70 per cento se si considerano le rotte verso Sicilia e Sardegna.

Decreto caro voli, le risposte dei vettori non sono favorevoli

Il tetto alle tariffe genera la reazione di Ryanair: “il decreto è una misura illegale“. Queste le parole del direttore commerciale della compagnia al confronto con la stampa e ha dichiarato che il decreto del governo avrà come conseguenza una riduzione della capacità dei vettori e quindi, ha sostenuto, un aumento generalizzato dei prezzi per i passeggeri.

Della stessa opinione anche EasyJet che afferma : “il decreto caro voli renderà i voli più cari”.

A Cagliari il capo della comunicazione del vettore irlandese, Jason McGuinness,  annuncia il taglio invernale dei voli su una decina di rotte in Sardegna, cancella anche le tre tratte da Alghero verso Trieste, Bari e Treviso.  Un disagio non indifferente per gli abitanti della Sardegna che dovranno fare i conti con la mancanza di collegamenti con il resto della penisola. Quindi l’appello al Governo perché abroghi immediatamente il provvedimento: «Fermiamo questo decreto legge per evitare ulteriori danni irreparabili e, invece, rendiamo l’Italia più competitiva togliendo la tassa chiamata addizionale municipale su tutti gli aeroporti della Penisola».