Joseph Dituri, il professore che ha vissuto sott’acqua per 100 giorni trovando il modo di rallentare l’invecchiamento

Joseph Dituri è un professore dell’Università della Florida Meridionale e ex ufficiale della Marina USA, adesso in pensione. Instancabile esploratore subacqueo e ricercatore medico, Dituri porta avanti da tempo studi sull’invecchiamento delle cellule. Dopo quasi 100 giorni trascorsi in una capsula in fondo all’Oceano Atlantico, sostiene di aver trovato il modo per poter rallentare il processo di invecchiamento delle cellule negli esseri umani.

Il record di Dituri

Soprannominato “Dr. Deep Sea”, Dituri ha studiato come un ambiente pressurizzato possa influire sul corpo umano. Dopo aver trascorso 28 anni in Marina come esperto di sommergibili, prima di dedicarsi al mondo accademico, insegnando all’Università della Florida del Sud. La sua missione è stata progettata anche per battere il record mondiale di vita sott’acqua: prima di lui, il record precedente era tenuto da Bruce Cantrell e Jessica Fain, due professori del Tennessee che nel 2014 avevano soggiornato ben 73 giorni, due ore, e 34 minuti in fondo all’acqua. I due professori in questione trascorsero questo tempo nello stesso rifugio in cui Dituri ha iniziato il suo esperimento: Il Jules Undersea Lodge (a Key Largo, in Florida) uno dei quattro rifugi sottomarini che esistono nel mondo, inaugurato nel 1986 come laboratorio di studi, e che nel corso degli anni è divenuto il più avanzato tecnologicamente. Al suo interno si trovano due dormitori indipendenti e una zona comune, e vi possono entrare solamente sei persone. Il suo nome è un omaggio a Jules Verne, autore di Ventimila leghe sotto i mari.

L’esperimento del professor Dituri

Il rifugio di Dituri è rappresentato da uno spazio di 9.3 metri quadrati posto a 9,15 metri di profondità. Ogni mattina si sveglia alle cinque, fa esercizio fisico e assume una grande quantità di proteine. Dal rifugio, Dituri ha continuato a impartire lezioni di ingegneria biomedica in forma telematica. Si sottopone ogni giorno a una serie di esami psicologici e medici, quali analisi del sangue, ultrasuoni e elettrocardiogrammi. L’obiettivo principale del “Progetto Nettuno 100”, è dimostrare che la salute migliora sott’acqua, grazie alla pressione elevata. E proprio per provare i cambiamenti del suo organismo in queste condizioni, si sottopone a continui monitoraggi. L’idea è nata anche per preparare gli astronauti a viaggi di esplorazione più lunghi e in ambienti decisamente ostili, in particolare quelli diretti verso il pianeta rosso, Marte. Secondo Dituri infatti, il viaggio per giungere in questo pianeta potrebbe superare addirittura i 200 giorni. “La cosa più complicata è la logistica”, ha ammesso lo scienziato nelle interviste concesse via Zoom. Il cibo, ha infatti spiegato il ricercatore, gli viene consegnato da subacquei. 

Gli effetti della pressione sul corpo

Nella capsula sottomarina la pressione atmosferica è superiore del 70% rispetto alla superficie. E questa, secondo lo scienziato, “potrebbe essere la chiave per invertire il processo di invecchiamento e aiutare le persone a vivere fino a 110 anni”. Infatti “l’esposizione a una maggiore pressione aumenta la proliferazione delle cellule staminali, il collagene e la lunghezza dei telomeri” ovvero delle vere e proprie protezioni per i cromosomi, che avrebbero un’influenza importantissima sulla durata della vita delle cellule. Inoltre Dituri afferma che il suo esperimento possa servire a studiare possibili aiuti per pazienti con danni cerebrali grazie all’uso di camere con pressione iperbarica: “se la pressione iperbarica si può usare per aumentare il flusso sanguigno al cervello, si può anche usare per trattare lesioni cerebrali traumatiche e un ampio spettro di malattie”.