Lo scorso venerdì 8 settembre, nel corso di un concerto di musica classica durante durante il festival musicale Kultur – und Kongresszentrum di Lucerna, in Svizzera, sono improvvisamente saliti sul palco due attivisti per il cambiamento climatico.

Una donna di 28 anni e un uomo di 20 anni hanno infatti interrotto l’esecuzione della quarta sinfonia di Bruckner da parte della Bayerisches Staatsorchester, l’orchestra dell’opera bavarese, e si sono incollati alla console del direttore d’orchestra.

Siamo molto dispiaciuti di aver dovuto interrompere questo concerto, ma c’è un’emergenza climatica di cui dobbiamo occuparci, per davvero“, hanno esordito.

I due fanno parte del movimento per la lotta al riscaldamento climatico Renovate Switzerland (rinnovare la Svizzera), già famoso per altre azioni di resistenza attiva che hanno coinvolto eventi culturali e sportivi, tra cui il Locarno Film Festival a inizio agosto. Generalmente le loro azioni sono considerate illegali, ma nonostante ciò hanno trovato sil sostegno da parte di alcuni politici, come il Partito Verde svizzero Léonore Porchet, che considera legittima la disobbedienza civile data l’urgenza della crisi climatica.

La campagna di resistenza fu lanciata nell’Aprile 2022 quando gli attivisti avevano bloccato il tunnel del Gottardo e immobilizzato il traffico sedendosi sull’autostrada per chiedere al governo di dichiarare l’emergenza climatica e avviare il risanamento di edifici.

In quell’occasione un giovane associato di Renovate aveva affermato: “Se non agiamo ora, tutta l’umanità rischia di scomparire. Biasimo le autorità per aver chiuso un occhio sull’emergenza”.

Ma l’evento di Lucerna ha destato scalpore per il modo in cui Vladimir Jurowski, il direttore d’orchestra, è riuscito a ristabilire l’ordine.

Per evitare un’escalation infatti, non ha cercato di allontanare gli attivisti con la forza dalla sala ma li ha lasciati parlare e poi ha ripreso il concerto senza essere ulteriormente perturbato. Non che ciò sia avvenuto con la completa collaborazione del pubblico, che aveva iniziato a fischiare appena i due sono saliti sul palco.

“Lasciateli parlare per una volta e poi suoneremo la sinfonia. Altrimenti lascerò il palco ora“, questa la minaccia che il direttore ha comunicato per garantirsi il silenzio del pubblico e far tacere le polemiche. E così da un lato i giovani ragazzi hanno potuto esprimere il loro pensiero, dall’altro è stato possibile continuare il concerto dopo soli quattro minuti.

Dopo il concerto la polizia ha effettuato diversi controlli sulle persone e ha pronunciato vari provvedimenti di allontanamento nei confronti di altri attivisti.

“Le persone controllate rischiano ora una denuncia per violazione di domicilio e coazione”, indica una nota, pure diramata oggi, delle forze dell’ordine cantonali, che stanno conducendo le indagini.