La Camera dei Deputati ha definitivamente approvato una storica legge sul benessere animale in Italia, ponendo fine all’abbattimento dei pulcini maschi entro la fine del 2026.

A porre l’attenzione sul caso fu Animal Equality, quando, nel 2020, aveva lanciato una petizione firmata da oltre 100.000 cittadini italiani, chiedendo al Governo e all’industria di mettere fine a questa terribile pratica, dopo aver pubblicato immagini esclusive che documentavano la crudeltà della triturazione dei pulcini negli incubatoi.

L’associazione, fondata nel 2006 da Sharon Nunez, Javier Moreno e Jose Valle, mise infatti in evidenza come ogni anno in Italia venivano uccisi tra i 25 e i 40 milioni di pulcini maschi, tramite triturazione o soffocamento, entro le prime 24 ore dalla nascita e senza alcun processo di stordimento.

Nel settore delle uova, spiegano ulteriormente, i pulcini maschi sono considerati inutili per la produzione poiché non possono deporre uova e non sono adatti per la produzione di carne, essendo di una specie diversa dai comuni polli broiler utilizzati nell’industria alimentare.

Uccisi, duque, perché non generano profitto.

Il divieto di abbattimento selettivo dei pulcini è quindi stato inserito nella Legge di delegazione europea 2021, che è stata ora definitivamente approvata dalla Camera.

Questa importante decisione è stata ottenuta in seguito all’approvazione dell’emendamento presentato dall’On. Francesca Galizia di M5s insieme ad Animal Equality, il quale aveva ottenuto il via libera al Senato a Giugno e alla Camera a Dicembre 2021.

L’emendamento è stato sostenuto da tutte le forze politiche e stabilisce il divieto di abbattimento selettivo dei pulcini maschi, che fino ad ora erano stati considerati al pari degli scarti nell’industria delle uova.

L’associazione animalista ha anche sottolineato che la nuova legge prevede dei “periodi di adattamento per l’industria al fine di aggiornare le procedure di lavoro e lo stato tecnologico delle imprese nel settore dell’allevamento delle galline ovaiole”.

Inoltre il decreto prevede l’utilizzo della tecnica dell’ovo-sexing. attraverso cui è possibile stabilire il sesso del pulcino nei primissimi giorni di fecondazione delle uova. Si tratterebbe di un test molto poco invasivo attraverso cui si può evitare che i pulcini vengano uccisi nelle loro prime 24 ore di vita quando sono completamente coscienti.

Tuttavia non è ancora abbastanza

“È previsto che l’ovo-sexing possa avvenire fino al 14° giorno di incubazione dell’uovo, il doppio rispetto a quanto indicato dalle organizzazioni per la protezione degli animali sulla base delle ricerche più autorevoli e condivise dalla comunità scientifica, che indicano 14 giorni come un periodo di tempo eccessivo per il riconoscimento del sesso del pulcino, che potrebbe quindi provare dolore“, controbatte l’associazione.

“Sebbene il decreto preveda la possibilità di affidare i pulcini maschi alle associazioni con i requisiti necessari o di destinarli all’alimentazione animale, sarebbe preferibile che le associazioni fossero coinvolte in modo obbligatorio e che l’abbattimento fosse un’opzione residuale“, aggiunge il rappresentante di Animal Equity.

Anche altre associazioni animaliste come CIWF Italia, Essere Animali, Animal Law Italia e LAV hanno rivolto il proprio appello al Ministro dell’Agricoltura Lollobrigida e a quello della Salute Schillaci: chiedono di “fermare la carneficina dei pulcini maschi una volta per tutte“.