Si chiama “Social Swap” ed è l’esperimento con cui l’ex difensore dello United Gary Neville e l’ex giocatrice del City Jill Scott hanno dimostrato che il sessismo nel calcio rimane un problema irrisolto.
I due hanno deciso di scambiarsi gli account Twitter per cinque giorni, durante i quali hanno rivelato, ognuno attraverso il profilo dell’altro e all’insaputa degli utenti, le loro opinioni circa i pronostici delle partite di UEFA Champions League e l’uso del video assistant referee (VAR).
Il risultato è aberrante ma purtroppo, in fin dei conti, prevedibile.
Sul profilo di lei si sono in poco tempo moltiplicati i commenti sessisti. Frasi del tipo “sembra che il tuo cervello sia scomparso, meglio lasciare il calcio ai ragazzi”, “riserva la tua opinione alla cena di stasera” e, il più classico dei classici, “torna in cucina” hanno riempito la sezione commenti dell’ex calciatrice.
Neville, d’altra parte, ha ricevuto risposte come “ben detto Gaz top pundit” e “grande previsione qui“.
“Per molti uomini – ha spiegato con amarezza l’ex calciatrice – è semplicemente inaccettabile che una donna parli di calcio maschile”. Anche se quella donna è la seconda per presenze nella storia della sua nazionale e se in campo era famosa per essere una tra le migliori centrocampiste degli ultimi tempi, soprannominata per le sue doti di incursore Box to box (“da un’area all’altra”).
Neville ha detto che l’esperimento gli ha permesso di vedere “in prima persona il lato più brutto di questo sport che amo“.
E, dal suo canto, dichiara: “nonostante gli atteggiamenti siano decisamente cambiati, non c’è dubbio che le fan, gli esperti e le giocatrici ricevano molta più negatività online rispetto agli uomini a causa dei pregiudizi di genere”.
“Mi preoccupa di più la maggioranza silenziosa che non twitta – continua la riflessione – perché c’è ancora un modo di pensare profondamente radicato nella società. Dobbiamo continuare a parlarne, sempre. Possiamo lasciare al passato il sessismo e la misoginia soltanto grazie ai giovani: loro sono la nostra grande opportunità di cambiamento”.
“Gli accesi dibattiti e le rivalità sono ciò che rende il calcio così esaltante. Ma quando la negatività è legata al genere, questo va troppo lontano, specialmente da dietro uno schermo “, ha terminato.
L’esperimento è una trovata geniale della Heineken che ricostruisce tutto quanto è accaduto nella sua nuova pubblicità. Un progetto che la multinazionale della birra ha ideato con la partnership di Arwen, uno strumento di moderazione online basato sull’intelligenza artificiale che consente agli utenti di filtrare la negatività di quanto scritto sui social media.
Il video della nota azienda olandese termina con un invito “per questa stagione, manteniamo i commenti sul calcio inerenti al calcio“.