Giovedì 21 Settembre a Milano è in programma una manifestazione organizzata dai firmatari di “Città delle persone“, un manifesto a cui partecipano oltre 60 associazioni e cittadini che chiedono una città più sicura e vivibile.

Un flashmob organizzato da nord a sud, da est a ovest di Milano, per denunciare, ancora una volta, “l’inazione del Comune sulla sicurezza stradale” e i sempre più frequenti incidenti a pedoni e ciclisti. I quattro appuntamenti sono stati fissati per giovedì alle 19. La comunità delle associazioni che promuovono la mobilità sostenibile e la sicurezza in strada, che a inizio anno avevano manifestato davanti a Palazzo Marino, scenderanno ancora una volta in strada  contro la scia di morti in strada degli ultimi mesi.

Già a Novembre dello scorso anno infatti, la città si mobilitò in seguito alla morte di un bambino di 14 anni, investito da un tram mentre andava in bici a scuola.

“Il messaggio che vogliamo trasmettere — spiega Maria Dellagiacoma, una delle promotrici della mobilitazione — è che la sicurezza in strada non è solo un problema dei ciclisti, ma riguarda tutti. Gli utenti che hanno subito gli incidenti non andavano tutti in bicicletta. Anche i pedoni vanno protetti“.

Più in particolare le richieste al sindaco Beppe Sala sono:

  1. città a 30 km/h subito;
  2. strade scolastiche in ogni scuola;
  3. una città ciclabile dappertutto e per tutte le capacità;
  4. stop alla tolleranza del parcheggio selvaggio;
  5. ripristino immediato delle domeniche a piedi.

Alla mano gli ultimi dati Istat sugli incidenti in strada a Milano. «In 10 anni a Milano — spiegano — per incidenti stradali sono morte 470 persone: di media 47 all’anno e 4 al mese. Sempre in dieci anni sono rimaste ferite 120 mila persone, come se tutti gli abitanti di Monza fossero stati feriti». Non si tratta solo di perdite di vite e feriti, ma anche di costi che pesano sullo Stato a causa degli incidenti. «Sempre secondo l’Istat — spiegano — un morto costa allo stato 1,5 milioni di euro, un ferito me costa 60 mila. Il totale fa 8 miliardi nel decennio».

Ma la protesta genera già polemica su Reddit

C’è infatti chi non condivide la scelta della data, in piena settimana della moda, quando la città sarà già più che paralizzata.

Altri utenti invece sostengono che in primis i ciclisti non rispettino le regole della strada. “Violano ogni elementare regola di buon senso – ancor prima che di codice – animati da furore ideologico”. “Il 90% dei milanesi odia i ciclisti. Il blocco di giovedì semplicemente aumenterà il nostro fastidio nei confronti della categoria“.

Ma non manca chi manifesta il proprio sostegno alla causa.

“Finalmente si fa qualcosa di concreto”, “una protesta sacrosanta. Dobbiamo diminuire il numero di macchine a Milano” e “condivido a pieno, se riesco a staccare da lavoro partecipo”, questi i commenti di alcuni utenti.