“La mela non cade lontano dall’albero” dice il detto. A dimostrazione di ciò, lo chef slovacco 47enne Jozef Hanuska, figlio del pluriomicida Stefan Pantl, è stato ritrovato in un seminterrato nel quartiere di Bratislava, Ruzinov, ed è stato arrestato in data 2 gennaio 2024, sospettato di aver crudelmente ucciso la fidanzata 48enne, Patricia.
La polizia ha ritrovato nell’appartamento dell’uomo, oltre al corpo martoriato della vittima, avvolto da un lenzuolo bianco, il suo cuore appoggiato sopra, insieme ad un passaporto britannico, e un secchio, contenente l’intestino e altri organi, che lui stesso avrebbe estratto dalla ormai esanime donna.
A seguito dell’accusa di omicidio pronunciata il giorno successivo, le notizie locali continuano a sottolineare le continue liti e le minacce di morte, così come ha testimoniato il vicinato, e, inoltre, i problemi legati all’assunzione di copiose quantità di alcolici e l’insita volontà dello chef di “cucinarle gli organi”, come sospetta l’attrice slovacca, conoscente della coppia, Bibiana Ondrejková.
Mercoledì 3 gennaio 2024, Hanuska è messo in contatto con un parente per confidare il desiderio di togliersi la vita; tuttavia, egli alla fine ha optato per la fuga. Per il momento, il processo potrebbe decretare per lo chef slovacco, attualmente tenuto sotto custodia per volere dei giudici che l’hanno sentito per la prima volta lo scorso sabato, la condanna all’ergastolo.
Era mio padre: il precedente dello “strangolatore di Bratislava”
Il fatto sorprendente è che, secondo quanto rilevano le indagini, il recente femminicidio che ha sconvolto la città è in qualche modo collegato a un altro caso di femminicidio.
A sua volta, anche il padre di Jozef, Stefan Pantl, si macchiò di questo deplorevole crimine verso la fine degli anni Settanta (1979), ammazzando due donne e facendosi ricordare, così, come lo “strangolatore di Bratislava”. Il suo fu una cruda vicenda che tenne con il fiato sospeso l’opinione pubblica e che fu protagonista indiscussa delle prime pagine dei giornali nazionali.
Le allora poco più che ventenni Olga e Vlasta interagirono con il loro assassinio una notte in un ristorante. Si ritrovarono ben presto nel suo appartamento a bere, grazie alle sue doti persuasive. Tuttavia, i continui rifiuti di consumare un rapporto, portarono il ragazzo alla collera.
Innanzitutto, sfilò la cintura dell’accappatoio e, con questa, strozzo brutalmente Olga, in un secondo momento, invece, pestò violentemente Vlasta, abusò di lei e la strangolò, durante un tentativo di fuga della ragazza.
La famiglia di Hanuska ora si trova a dover rivivere le macabre vicende, che l’hanno segnata e additata, come se si trovasse all’interno di un romanzo horror.