In data 30 gennaio 2024, ci ha salutati, all’età di 91 anni, Chita Rivera, una delle stelle più influenti di Broadway e del West End per ben sessanta anni. L’annuncio della sua morte è stato diffuso dalla figlia dell’artista, Lisa Mordente, la quale ha deciso tuttavia di non fornire ulteriori dettagli in merito.
Nata da una coppia internazionale (padre portoricano e madre per metà irlandese e per metà scozzese), Chita Rivera è stata un’artista a 360 gradi, in grado di emergere in maniera indistinta nel ballo, nel canto e nella recitazione. Nel 2018, ha vinto addirittura il premio alla carriera.
Che cosa ci lascia Chita Rivera?
Per generazioni di ammiratori e di addetti ai lavori, Rivera è sempre stata una diva da palcoscenico, oltre a un’artista particolarmente perfezionista, che non saltava mai una prova e, chiaramente, neanche uno spettacolo. È apparsa in innumerevoli produzioni sia a Londra sia a New York, accumulando decine di migliaia di chilometri in tournée di cabaret e recitando perfino in pellicole e programmi televisivi.
Nel paradiso dei teatri su scala mondiale, per cui è conosciuto il distretto newyorkese di Broadway, la Rivera ci aveva regalato delle performance iconiche: oltre ad Anita nella versione originale di “West Side Story” del 1957, con la celebre canzone “America”, era stata anche Rosie di “Bye Bye Birdie” del 1960, Velma Kelly in “Chicago” del 1975 e la protagonista del “Bacio della Donna Ragno”.
Dopo aver mosso i primi passi nella danza classica, scoprì il mondo dei musical, che l’accolse a partire dai primi anni Cinquanta. Come cantante e attrice, invece, ha studiato principalmente da autodidatta, ma ha avuto modo di apprendere man mano i trucchi del mestiere, grazie ai coreografi Bob Fosse e Jerome Robbins, al compositore Leonard Bernstein, al commediografo Terrence McNally e al librettista Fred Eb.
La fine della sua carriera
Nel 1986, la sua auto fu investita da un taxi, provocandole, sfortunatamente, una moltitudine di fratture a una gamba e portandola a sospendere momentaneamente la sua carriera. Con la forza di volontà che l’aveva sempre contraddistinta, Chita si era sottoposta a un processo di riabilitazione per ben un anno, per poi ritornare a calcare le scene con i suoi numeri di cabaret.
Non si era però ripresa del tutto. Aveva, infatti, dichiarato sette anni più tardi, nel 1993: “Non mi vedrete più con le scarpette da ballo, perché non ho più i miei tendini di Achille”. Nel 2009, il presidente Barak Obama, durante un incontro alla Casa Bianca, le ha pure conferito la Medaglia della Libertà, la più alta onorificenza civile degli Stati Uniti.