La celebre Tour Eiffel si è accesa con il motto “il mio corpo, la mia scelta”, proprio nel momento in cui, a Versailles, il Congresso nella sua interezza (in questo caso, con deputati e senatori riuniti) ha approvato la revisione costituzionale che assicura la libertà delle donne di ricorrere all’interruzione volontaria di gravidanza. Pertanto, la Francia si posiziona sul gradino più alto del podio per essere stato il primo Paese al mondo a introdurre nella propria Costituzione la protezione del diritto all’aborto.
Qual è stata la reazione generale in merito al progetto di Mathilde Panot?
Mathilde Panot, la capogruppo della France Insoumise, ha affermato, all’Assemblea nazionale all’origine dell’iter politico-costituzionale, che si tratta di una “promessa per le donne di tutto il mondo”. “Oggi la Francia rinnova la sua vocazione di faro dei diritti umani”, ha gioito, mentre al Trocadéro di Parigi migliaia di militanti riuniti esultavano per l’esito della votazione, pressoché ovvio a seguito delle precedenti approvazioni sia dell’Assemblea nazionale sia del Senato.
Il progetto di Mathilde Panot è stato appoggiato e assimilato dal Presidente francese Emmanuel Macron in persona. Molti senatori appartenenti alla destra, all’inizio sfavorevoli, hanno finito con dare il loro consenso, conformandosi con un sentimento ampiamente esteso nella società francese. Nei mesi scorsi, i dubbi concernevano la necessità o meno di apportare modifiche alla Costituzione, processo lungo e complesso, per salvaguardare un diritto che gran parte della popolazione civile francese e dei partiti politici non mette in discussione.
Esattamente sul tema dell’interruzione di gravidanza, che in altri Stati è ancora discussa, la società francese è sembrata ritrovare una certa unità e solidarietà, e forse anche per questo il presidente Emmanuel Macron ha deciso di sostenere l’iniziativa, dopo tante crisi che hanno turbato e spaccato il Paese.
Quanti sono stati i voti favorevoli all’iniziativa?
Quando i parlamentari francesi votavano, qualche gruppo di manifestanti anti-aborto è ugualmente arrivato a Versailles per protestare. In effetti, Versailles ha sempre avuto un forte carattere simbolico, essendo la città dei re dell’ancien régime, situata alle porte di Parigi, sede del Congresso e caratterizzata da sempre da una spiccata aurea tradizionalista cattolica. Tuttavia, stando ai risultati di differenti sondaggi, circa l’80% dell’opinione pubblica francese si ritiene favorevole alla nuova modifica costituzionale.
Il Capo del Governo Macron è giunto fino a Versailles, seguito da Jean Veil, uno dei tre figli di Simone. Intervento sentito anche da parte di Yaël Braun-Pivet, presidente dell’Assemblea nazionale, nonché la prima donna nella storia della Francia a presiedere un Congresso. Questo stesso Congresso ha, infine, ufficialmente proclamato l’approvazione: 780 voti favorevoli e soltanto 72 contrari.