Olimpiadi di Parigi 2024: circola un’altra bufala virale riguardante una gara sportiva di nuoto con offese transfobiche.
I Giochi Olimpici hanno avuto inizio solamente da qualche giorno, eppure sono già al centro di varie polemiche: non solo per quanto riguarda il vecchio post pubblicato su X dallo sportivo israeliano Peter Paltchik, ma anche il licenziamento del telecronista inglese Bob Ballard, a causa dei commenti sessisti nei confronti delle vincitrici australiane. A questi episodi, si aggiunge l’ultima, eclatante fake news della scritta sui costumi di alcuni nuotatrici, di matrice transfobica.
La polemica scatenata da “Not a dude” e il caso di Diouf
Sui social media, si sta diffondendo una foto di alcune nuotatrici con una scritta particolare stampata sul costume, all’altezza delle parti basse. Le parole recitano «Not a dude» («non sono un uomo») e su Facebook si ipotizza che rappresenti una protesta contro il regolamento olimpico che, in una nuova postilla, potrebbe permettere alle donne transessuali di prendere parte alla competizione femminile. La partecipazione di quest’ultime è un dibattito ancora aperto e piuttosto infervorato: si ritiene, infatti, che possano presentare alcuni privilegi e vantaggi, generati da un alto livello di produzione di testosterone.
Per esempio, nel caso dei Giochi di Parigi del 2024, l’atleta transgender Halba Diouf è stata esclusa dalla partecipazione nella sezione femminile per rappresentare la Francia. La decisione è stata presa dalla World Athletics, mandando in frantumi il desiderio della velocista di gareggiare. Le motivazioni sembrano essere il genere autentico della nascita e alcune caratteristiche fisiche come le dimensioni di arti ed organi interni più grandi ed ossa più allungate.
La realtà dietro alla foto
Tuttavia, la verità è che si tratta di un fotomontaggio a sfondo sessista e transfobico, ritagliato da uno scatto del 2015 di un giornale spagnolo Mundo Deportivo. Nell’articolo in questione, il quotidiano stava illustrando gli allenamenti e l’addestramento della squadra femminile di pallanuoto per il Campionato Europeo di Belgrado. Nell’originale non alterato, difatti, non si nota nessuna scritta bianca sul tessuto in variante arancio, blu e grigio della divisa delle nuotatrici.
Non si conoscono i nomi e l’identità delle donne coinvolte, tuttavia il popolo del web spera che verranno presi provvedimenti adeguati per condannare il fenomeno denigratorio nei confronti delle sportive. Si tratta comunque di ragazze molto giovani, vittime di quello che si potrebbe definire un episodio di deepfake, al fine di modificare il corpo e l’immagine degli individui coinvolti. Precisamente, sui social è diventata virale un collage del “prima” e del “dopo”, dove si può evidentemente osservare che anche il volto di una delle nuotatrici è stato modificato con l’IA.