Cina, cani-panda allo zoo? Ecco come stanno veramente le cose

Uno zoo in Cina a Shanwei, nella provincia meridionale del Guangdong, ha pitturato dei cani per farli assomigliare a dei panda.

Una scelta bizzarra: gli esemplari di razza Chow Chow sono stati dipinti di bianco e di nero per imitare le fattezze dei panda. È stato un visitatore dello zoo di Shanwei a diffondere la notizia sul web, attraverso un video che riprende i cuccioli di cane in questione (che conta più di 1,4 milioni di share e circa 725 mila like).

La replica dello zoo

Di tutta risposta, la struttura ha rilasciato un comunicato, affermando che la pittura utilizzata sui cani non sia nociva o tossica e che si trattasse di un atto volontario per omaggiare l’animale rappresentativo cinese. Inoltre, un dipendente dello zoo ha dichiarato alla televisione di stato Sichuan Observation che non ci fosse nessuna intenzione di ingannare i visitatori, poiché il giardino zoologico si specializza in ‘animali strani’.

Gli utenti sui social, difatti, avevano speculato che si trattasse di una truffa per attirare i visitatori ad osservare dei veri esemplari di panda, tuttavia il direttore della struttura ha ribadito che il recinto degli animali in questione rechi un cartello con la dicitura: “Ci chiamiamo Panda Dogs, un cane da compagnia che assomiglia a un panda, dipinto e vestito da Chow Chow. Siamo gentili, intelligenti, amichevoli, carini e adorabili!” e che quindi la gente sia consapevole che quelli che si trovano davanti non sono dei veri panda, ma cani in bianco e nero.

La strategia di marketing del web e la reazione straniera

Anche Daniel Wang, un ragazzo cinese che si è stabilito in Italia per molto tempo, specializzato nello smascherare truffe nel paese asiatico, è intervenuto sulla questione sui social, dichiarando che “ho letto la notizia originale cinese: erano cani in make-up esposti in uno zoo, ma lo stesso zoo era stato chiaro fin dall’inizio che erano solo cani truccati e anche la gente ne era consapevole. L’unica cosa che ha scaturito disapprovazione è stata la strategia di marketing, ma non dal pubblico dello zoo, che ne era a conoscenza, ma dagli utenti del web cinese. Nessuno ha menzionato la truffa del cane truccato da panda, non ne ve ne è traccia.”

Wang continua: “Ho tratto la notizia originale da un notiziario cinese: nel video dai giornalisti recatisi allo zoo veniva intervistato un bambino che alla domanda su cosa fossero quegli animali rispondeva ‘Sono cani panda‘ e alla successiva domanda testuale ‘Cosa sarebbe un cane panda?’, il bambino affermava ‘un cane truccato da panda’. Sostanzialmente non esiste nessuna truffa e nessuno si è scandalizzato, tutti erano consapevoli di cosa stavano vedendo.”

Perciò si può affermare che le testate giornaliste, in particolar modo quelle straniere, abbiano ‘gonfiato’ ed ingigantito il fatto, aggiungendo anche qualche espressione stereotipata nei confronti del popolo cinese.