Un milione di persone assassinate a Giakarta: la strage del 1965 e il ruolo occulto degli Stati Uniti

La brutale repressione del 1965 in Indonesia causò un milione di morti. Nuove prove svelano il coinvolgimento della CIA.

Il 30 settembre 1965, il Partito Comunista Indonesiano (PKI) sembrava destinato a crescere sempre di più, con l’appoggio di masse di cittadini che avevano già riempito le strade di Giacarta in manifestazioni contro la crisi economica. Tuttavia, ciò che sembrava un momento di svolta per il PKI, si trasformò rapidamente in una catastrofe.

Nella notte tra il 30 settembre e il 1° ottobre, sei generali dell’esercito furono catturati e uccisi. Gli autori di queste azioni affermarono di aver prevenuto un colpo di stato, che avrebbero attribuito alla CIA, e di aver garantito la protezione del presidente Sukarno.

L’esercito indonesiano reagì immediatamente: il “Movimento 30 settembre” (G30S) fu eliminato in poche ore, e il generale Suharto prese il controllo del Paese, un potere che mantenne fino al 1998. Il PKI fu presto accusato di aver complottato insieme al G30S e scatenò così una repressione brutale, che culminò in una delle più grandi stragi del XX secolo: circa un milione di comunisti o presunti tali furono massacrati.

Nonostante l’ampia carneficina, non ci sono prove chiare del coinvolgimento del PKI nel tentato golpe. Molti dei suoi leader, tra cui gran parte della dirigenza, si trovavano all’estero per le celebrazioni della fondazione della Repubblica Popolare Cinese, e non erano informati degli eventi. Sebbene il segretario generale Aidit fosse probabilmente a conoscenza dell’operazione, non ci sono prove concrete che dimostrino il suo coinvolgimento diretto nel pianificare un colpo di stato contro Sukarno. L’assenza di una resistenza organizzata da parte del PKI suggerisce la mancanza di un vero progetto sovversivo.

Ciò che invece emerge con chiarezza è il ruolo cruciale degli Stati Uniti. Da tempo coinvolti in tentativi di destabilizzazione del governo indonesiano, Washington fornì supporto attivo all’esercito locale. Documenti declassificati nel 2017 dimostrano che la CIA aveva partecipato alla schedatura e all’eliminazione sistematica di sospetti comunisti.