La figura di Mario Cherubini, papà di Jovanotti e gendarme del Papa: legato alla sua Cortona ma incantato da Roma.
Mario Cherubini, padre di Jovanotti, ci ha lasciati all’età di 81 anni ad Arezzo il 19 aprile 2015. Purtroppo era ricoverato da qualche tempo per effettuare un intervento alle gambe, e i funerali si sono svolti il lunedì seguente a Cortona, città natale di Mario. Ripercorriamo le tappe principali della sua vita.
La missiva per gli 80 anni del padre di Jovanotti
Mario Cherubini era figlio di Giuseppa Parigi detta ‘Beppina‘ e di Umberto Cherubini. Purtroppo, il padre morì quando lui era ancora un bambino e si ritrovò ad essere l’unico figlio maschio tra le sue tre sorelle femmine e la madre.
In commemorazione degli ottant’anni del padre, il figlio Jovanotti aveva pubblicato sui social una lunga lettera dove rimembrava la carriera e la personalità del padre. Nel particolare, racconta il suo periodo di gendarme in Vaticano presso Papa Pio XII, durante il quale Mario si era perdutamente innamorato della capitale italiana. Al tempo di un permesso nella città natale, Mario conobbe Viola Cardinali, con la quale si sposò poco tempo dopo. Tornato a Roma, la coppia ebbe il primo figlio: Umberto, seguito da Bernardo.
Dopodiché nacquero Jovanotti e sua sorella Anna e, per i figli, la persona del padre divenne simbolo di autorevolezza, spirito, forza fisica, senso del dovere, sacrificio e servizio. Come ogni adolescente, la figura paterna può incutere un po’ di timore, con quello sguardo genitoriale di aspettativa e di protezione. Diventando adulto, tuttavia, Jovanotti ha visto l’uomo per com’era veramente: un essere umano, con i suoi lato deboli, le sue passioni e la sua età ormai avanzata, che comportava anche le visite dal dottore e i controlli medici. Tuttavia, alcune cose non erano cambiate e mai sarebbero cambiate per il celebre cantautore italiano, pseudonimo di Lorenzo, come l’amore incondizionato, l’affetto e il sostegno che solo un padre può dare, uniti ad un’immensa gratitudine per averlo messo al mondo, assieme ai suoi fratelli.
Gli ultimi momenti e le testimonianze degli amici
Negli ultimi anni, i due erano diventati quasi amici, e, dopo la morte del fratello Umberto a causa di un incidente aereo, Mario si era intenerito, diventando più sentimentale ed emotivo, probabilmente per pareggiare con l’educazione rigida e gli iniziali scontri che padre e figlio avevano avuto quando Lorenzo aveva intrapreso la carriera da Dj. Negli ultimi tempi, Mario aveva l’abitudine di recarsi sempre ad un negozio di antiquariato in Piazza Garibaldi a Cortona, chiacchierando amabilmente con i fan di Jovanotti e facendo foto con loro.
Nella lettera, Jovanotti riporta alcune testimonianze di vecchi amici del suo babbo: molti lo descrivono come un bambino pieno di energia, alquanto disobbediente a scuola, che si divertiva a fare scherzi e rischiava l’espulsione dalla classe durante le lezioni. Anche all’oratorio non ascoltava le catechiste ed era una forza della natura.