Chi è Kristi Noem, la fedelissima di Trump scelta per la Sicurezza nazionale (con un passato inquietante)

Chi è Kristi Noem, attuale governatrice repubblicana del South Dakota e (forse) prossimo Segretario alla Sicurezza Nazionale Americana?

Donald Trump, recentemente uscito vittorioso nelle elezioni presidenziali statunitensi 2024, sta formando la sua nuova squadra di governo e, secondo quanto riportato dalla CNN, ha selezionato Kristi Noem come capo della sicurezza nazionale.

Chi è Kristi Noem

Kristi Noem, 52 anni, governatrice repubblicana del South Dakota dal 2018 e recentemente riconfermata nel 2022, è  una delle figure più conosciute e controverse del panorama politico repubblicano.

La sua carriera politica è stata segnata da una stretta alleanza con Donald trump, tanto che l’ex presidente rieletto a Novembre 2024, avrebbe da poco scelto Noem come potenziale Segretario alla Sicurezza nazionale per la sua nuova amministrazione.

Se confermata dal Senato, Noem avrà il compito di supervisionare importanti agenzie federali come la US Customs and Border Protection, l’Immigration and Cusotms Enformcement e la Federal Emergency Management Agency, nonché di attuare le politiche in tema di immigrazione e sicurezza interna promosse da Trump.

Un percorso politico da fedelissima di Trump

Nata e cresciuta nel South Dakota, Kristi Noem ha costruito una carriera politica che l’ha portata a governatrice del suo stato. La sua elezione nel 2018 e rielezione del 2022 sono state segnate dal sostegno unanime del partito repubblicano e dall’appoggio convinto dell’ex presidente Trump, con cui condivide una visione conservatrice su numerose questioni politiche.

Noem è stata ed è infatti una delle sue principali alleate, supportando incondizionatamente le sue politiche, in particolare quelle sull’immigrazione, la sicurezza e la gestione della pandemia.

Le posizioni controverse di Noem

Il profilo politico di Noem è fortemente improntato a posizioni conservatrici e spesso controverse. Durante la pandemia di COVID-19, la governatrice si era opposta all’uso delle mascherine e rifiutato di adottare misure di lockdown, ritenendo che la libertà individuale dovesse prevalere sulla necessità di contenere la diffusione del virus. La sua gestione della pandemia è stata applaudita da alcuni come un modello di resistenza alle restrizioni federali, ma ha anche attirato forti critiche da parte di chi la riteneva troppo permissiva nei confronti della salute pubblica.

Un’altra area di controversia riguarda la sua posizione sull’immigrazione. Noem è stata ed è una voce ferma contro l’accoglienza dei rifugiati, in particolare dei profughi afghani, rifiutando di accogliere nel South Dakota parte dei rifugiati che cercavano asilo negli Stati Uniti dopo il ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan.

Inoltre, la sua posizione sul cambiamento climatico è stata echitettata come negazionista, con la governatrice che ha costantemente messo in dubbio l’esistenza di un impatto antropico sul riscaldamento globale.

La controversia sul cane a cui ha sparato

Oltre alle sue posizioni politiche, Noem è stata al centro di una polemica personale che ha scosso la sua immagine pubblica. Nel suo libro di memorie No Going Back, ha raccontato un episodio drammatico in cui ha deciso di uccidere il suo cane da caccia Cricket, una cucciola di 14 mesi.

Odiavo quel cane“, ha scritto Noem, un cane “indisciplinato” e “impossibile da addestrare, pericolosa per chiunque vi entrasse in contatto“. Dice di aver deciso di doverla sopprimere, sparandole in una cava di ghiaia.

Questo episodio ha suscitato indignazione tra gli attivisti per i diritti degli animali e ha danneggiato la sua immagine, tanto che potrebbe aver compromesso la sua candidatura alla vicepresidenza nel 2020.

Kristi Noem, con la sua carriera politica solida ma controversa, è pronta a giocare un ruolo di primo piano nell’amministrazione di Donald Trump, ma il suo approccio decisamente conservatore e le sue posizioni polarizzanti continueranno a suscitare dibattito. Se riuscirà ad ottenere la conferma come Segretario alla Sicurezza nazionale, il suo impatto sul governo federale potrebbe essere significativo, specialmente in materia di immigrazione e sicurezza nazionale.