“Italia Difficile”, il viaggio millenario del nostro Paese di Federico Ghitti

Un saggio che ci porta alla scoperta della storia della nostra penisola, per rispondere a un importante quesito: cosa ci rende italiani?

Il 26 novembre è uscito “L’Italia Difficile. Una sintesi di storia d’Italia dall’antichità all’unificazione” di Federico Ghitti, pubblicato con la casa editrice Santelli.

Sono ormai passati 164 anni dall’unificazione del nostro Paese, eppure temi come la questione meridionale, la riscoperta degli accenti regionali, omaggiati in sempre più media audiovisivi, e la celebrazione più viva che mai delle culture locali riportano a galla domande irrisolte: cosa ci rende realmente italiani?

Per trovare una risposta a questo quesito, Ghitti ci accompagna in un viaggio millenario, dal multietnico Impero Romano, ai secoli di storia successiva che hanno trasformato il nostro Paese in una scacchiera bellica per le restanti nazioni.

Secoli di invasioni, e di entità statali microscopiche hanno creato un territorio culturalmente frammentato. Si aggiungono poi profonde differenze linguistiche, distanza geografica, soprattutto per quanto riguarda le isole, e la mancanza di una reale memoria condivisa, e trovare una risposta alla domanda diventa sempre più complicato.

Il tema del saggio è quanto mai attualissimo, soprattutto in un periodo storico in cui seconde e terze generazioni di immigrati sono spesso al centro di questo dibattito sull’”italianità”. E ancor di più in un Paese paradossale come il nostro, dove per essere italiani veri bisogna nascere in Italia, ma qualsiasi discendente diretto, in qualsiasi parte del mondo, può facilmente ottenere la cittadinanza senza mai aver messo piede nel territorio e senza parlare mezza parola della lingua.

Chi è Federico Ghitti, autore de “L’Italia Difficile”?

Federico Ghitti, nato e cresciuto in Sardegna, è studioso e scrittore attivo nel campo storico. La sua carriera è costellata di attività didattiche sia in Italia che negli States: è infatti stato docente a contratto di Storia Contemporanea all’Università di UrbinoCarlo Bo”, ma anche adjunt faculty professor di Storia Politica ed Economica sia alla University di Hasftord che alla University of California.

Alle sue spalle ha altre due pubblicazioni: “Sportpolitik“, da una parte, pubblicato nel 2024, e dall’altra “Perché non siam popolo, perché siam divisi”, del 2023.

Nel primo Ghitti utilizza lo sport per analizzare alcune dinamiche della storia contemporanea recente, mentre nel secondo anticipa molti dei temi sull’identità e sulla divisione nazionale che verranno poi ripresi in “Italia Difficile”.

Come ha rivelato in un’intervista a Radiolina, in occasione dell’uscita di “Perché non siam popolo, perché siam divisi”, molte delle differenze tra nord e sud sono da ricercare nel fatto che nel meridione si viveva da sudditi, mentre nel settentrione da cittadini. Questa mentalità ha segnato praticamente tutto il decorrere della storia italiana fino ad oggi. Inoltre con il tempo ha scoperto che ai giovani piace parlare di storia attraverso aneddoti locali, piuttosto che con i fatti istituzionali, motivo per cui ha deciso di imporre questo approccio alle sue lezioni e anche ai suoi scritti.

Insomma, Ghitti è un intellettuale pienamente cosciente del mondo che lo circonda, e si dimostra un autore capace di ricollegare questioni sociali contemporanee a cause storiche profonde, anche attraverso l’interdisciplinarità.