Tutti lo conosciamo, ma in tanti non sanno com’è arrivato a essere una delle persone più ricche e più influenti della scena americana.
Quest’anno il caso Epstein è tornato al centro dei dibattiti mondiali in maniera lampante. A scatenare questo spike di interesse il rilascio in questi mesi di diversi file, tra cui soprattutto foto, che incriminerebbero ancor di più Epstein e tante altre figure rilevanti del mondo dello spettacolo e della politica internazionale.
In particolare, proprio l’11 dicembre scorso sono stati rilasciati, dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, oltre 11 mila documenti legati alle indagini su Jeffrey Epstein e la compagna Ghislain Maxwell, e poco dopo altre 30 mila pagine aggiuntive.
Noto per la sua terribile fama criminale, molti non conoscono invece il suo enorme, e spesso altrettanto losco, impero commerciale, la base di tutti i suoi rapporti personali, compresi quelli con i più famosi tra i suoi amici, il Principe Andrea, Bill Clinton e lo stesso Donald Trump.
Andiamo dunque a scoprire come Jeffrey Epstein è arrivato al suo impero multimilionario.
Epstein, dalle origini alla caduta
Epstein in realtà nasceva come insegnante. Fu proprio un incontro fortuito con il padre di una studentessa a cambiare per sempre le sue sorti. In un meeting genitori-insegnanti nel ’74 Epstein ebbe infatti occasione di conoscere Alan Greenberg, allora amministratore delegato della Bear Stearns, una banca di investimento. Greenberg non poté non notare la spiccata intelligenza dell’uomo, e gli propose immediatamente un posto nella sua azienda.
La carriera inizia come assistente di basso livello, ma si fa presto spazio come trader, e anche in questo caso si fa notare per tutti i consigli dati (e azzeccati) ai clienti più ricchi. Questo ci porta al 1980, quando gli fu prospettata la posizione di socio in accomandita semplice, durata meno di un anno perché fu poi bruscamente allontanato dall’azienda (ma rimase molto amico di Greenberg e Jimmy Cayne, futuro CEO della banca).
Nello stesso anno Epstein si mette in proprio, istituendo una società di consulenza chiamata Intercontinental Assets Group Inc. Detto in parole molto povere, il suo compito era quello di recuperare grandi quantità di soldi che erano state rubate in maniera fraudolenta, e offriva questo servizio sia a privati che ad autorità pubbliche come enti governativi.
In questo periodo c’è anche chi ha motivo di pensare che iniziò anche una carriera come agente dei servizi segreti, sia per il ritrovamento di un passaporto falso con residenza in Arabia Saudita, che per gli stretti contatti con il cliente Adnan Khashoggi, un uomo d’affari saudita che sarà tra i vari protagonisti dell’Irangate.
Nell’81, grazie all’allora fidanzata, Paula Heil, Epstein conosce Douglas Leese, businessman che operava nel settore della difesa e delle forniture militari. Considerandolo un genio, Leese avrà modo di presentarlo nell’87 a Steven Hoffenberg.
L’agente finanziario, rimasto anche lui stupito, decide di assumerlo come consulente finanziario per la Tower Financial Coorporation, un’agenzia di recupero debiti nei confronti di ospedali, banche e compagnie telefoniche, oggi nota per essere stato uno dei più grandi schemi Ponzi della storia americana.
Poco prima del crollo dell’azienda, Epstein decise di fondare un’altra società di gestione finanziaria, la J. Epstein and Company, costituita per gestire le attività dei clienti con un patrimonio (netto) di oltre un miliardo di dollari. L’unico cliente pubblicamente noto Leslie Wexner, amministratore delegato di LBrande e Vicotria Secret. Il suo rapporto con lui è fondamentale perché si ritrova in mano l’amministrazione libera e completa di tutto il suo patrimonio.
È in questo momento che Epstein è all’apice del successo, e il suo valore cresce soprattutto grazie a diversi immobili sparsi ovunque, come la townhouse a Manhattan, o il ranch in New Mexico, o ancora la villa a Palm Beach, senza dimenticarsi poi dell’isola nell’arcipelago delle Isole Vergini Americane, paradiso fiscale (nel ’96 ci trasferisce l’azienda, ora col nome Financial Trust Company), e incubo per centinaia di persone, le cui testimonianze continuano ancora oggi ad emergere ininterrottamente, rivelando dettagli che coinvolgono le principali figure dello spettacolo e della scena politica dell’epoca (spesso invitate nell’isola, i loro nominativi compaiono spesso nella lista passeggeri del jet privato di Epstein).
Se pensate che la prima condanna nel 2008 per aver abusato sessualmente di minorenni, che “procurava” anche a diversi politici, possa aver scalfito il suo impero milionario, la realtà vi lascerà particolarmente delusi.
Dopo soli 13 mesi di detenzione tornò più forte che mai. Questa volta spostò i suoi investimenti in Israele, in particolare sulla startup Reporty Homeland Security, collegata all’industria della difesa.
Bisognerà aspettare l’arresto nel 2019 per traffico di minori, e il successivo suicidio in cella poco dopo, per vedere realmente crollare l’incredbile palazzo di carte costruito nei decenni precedenti.