L’Italia è attualmente alle prese con un’intensa perturbazione atmosferica e le regioni dell’Alto Adriatico sono le più colpite. In diverse zone sono stati registrati quasi 300 millimetri di pioggia in poche ore. Secondo quanto scritto dal geologo Mario Tozzi su “LaStampa”, quando si verificano precipitazioni che in passato sarebbero state distribuite in sei mesi, ma che ora avvengono in pochi giorni o addirittura ore, c’è poco da fare. Il bilancio delle vittime è già tragico e probabilmente destinato a salire. Ci sono già 9 deceduti confermati, di cui 7 solamente nella provincia di Forlì-Cesena, una delle più colpite. Difficile calcolare il numero esatto di sfollati totali e di persone rimaste senza corrente su tutto il territorio marchigiano e romagnolo. Praticamente tutti i fiumi del comprensorio romagnolo sono esondati, e la situazione potrebbe continuare.
Aggiornamenti sulla situazione
Irene Priolo, vicepresidente della Regione Emilia Romagna, ha fornito un aggiornamento drammatico sulla situazione. «Da questa mattina siamo saliti da 23 comuni coinvolti in allagamenti a 36 in pianura, mentre i comuni interessati da frane sono passati a 48. Abbiamo registrato l’esondazione di 21 fiumi in più punti». Queste parole sono state pronunciate durante una conferenza stampa tenuta insieme al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, presso la sede dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile. In 36 ore sarebbero cadute le precipitazioni di mezzo anno. Un dato preoccupante e che invita a riflettere sui cambiamenti climatici che stanno generando sempre più eventi estremi nel nostro paese e in tutto il mondo.
I comuni colpiti
Di seguito l’elenco dei comuni colpiti da allagamenti diffusi: Bagnacavallo, Bologna, Brisighella, Budrio, Castel Bolognese, Castel San Pietro Terme, Cesena, Cesenatico, Conselice, Cotignola, Faenza, Forlì, Imola, Medicina, Molinella, Mordano, Massalombarda, Sant’Agata sul Santerno, Solarolo, Riolo Terme, Gatteo Mare, Savignano sul Rubicone, Riccione, Castelguelfo, Castel del Rio, Fontanelice, Russi, Mercato Saraceno, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Castenaso, Ozzano dell’Emilia, Pianoro, Gambettola, Santarcangelo di Romagna, Meldola, Lugo, San Lazzaro di Savena. Si sarebbero verificate anche 250 frane, di cui 120 particolarmente rilevanti distribuite in 48 comuni. Si contano inoltre 21 fiumi esondati in diversi punti e 22 corsi d’acqua che hanno superato il livello di allarme massimo, 3.
Cos’è successo tra Romagna e Marche?
Senza entrare nel merito delle cause legate all’azione umana, al riscaldamento globale e agli eventi meteorologici estremi, è importante approfondire ciò che è accaduto di recente e cosa possiamo aspettarci. Dopo un lungo periodo di siccità, che ha reso i terreni impermeabili all’acqua, è bastata una fase di brutto tempo per trasformare tali terreni in superfici simili all’asfalto, che non permettono il corretto drenaggio delle piogge. Secondo i dati del database europeo sulle condizioni meteorologiche estreme (ESWD), in un periodo di 24 ore si sono verificati ben 16 violenti nubifragi in Romagna e 4 nelle Marche, accompagnati da tempeste di vento e fulmini. Questi eventi eccezionali hanno causato l’esondazione dei fiumi e un’alluvione di portata storica. Per quanto riguarda le previsioni future, dopo una breve tregua il maltempo tornerà a colpire. Questa volta, però, il suo epicentro sarà il Nord Ovest dell’Italia, in particolare il Piemonte vicino alla catena alpina. Il paese rimarrà ancora al centro di una vasta area di bassa pressione. Una seconda profonda depressione interesserà il Nord Ovest nel corso del fine settimana. Al momento, non è ancora possibile determinare con precisione la quantità di pioggia prevista, a quattro giorni dall’aggravarsi della situazione.