Ieri, 25 ottobre, era la ‘Giornata mondiale della pasta‘, ideata dall’Unione Italiana Food e dalla IPO (International Pasta Organisation). La giornata è giunta alla sua 23esima edizione, e rappresenta una vera e propria celebrazione di uno dei cibi più consumati al mondo.
Ma, qual è il paese dove si consuma più pasta? La risposta sembra scontata, ma quel paese è proprio l’Italia, dove il consumo annuale medio di pasta pro capite è di ben 23,5 Kg, per un totale di 1,4 milioni di tonnellate di pasta consumata annualmente in tutto il Paese. A seguire, nella classifica stilata da Coldiretti – associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana – troviamo la Tunisia (17 Kg), il Venezuela (15 Kg), la Grecia (12 Kg), il Cile (9,4 Kg), gli Stati Uniti (8,8 Kg), l’Argentina (8,7 Kg), e infine la Turchia (8,7 Kg).
L’Italia è anche il maggior produttore europeo di grano duro, con 4 milioni di tonnellate ogni anno. Di conseguenza, è anche il primo produttore di pasta al mondo, con 3,4 milioni di tonnellate prodotte ogni anno, di cui il 58% viene destinato al mercato estero.
Una vera e propria vocazione quella degli italiani verso la pasta. Ma qual è quella che amano di più? Secondo i dati forniti dall’Unione Italiana Food, sul podio delle tipologie più consumate da noi italiani ci sono gli spaghetti, le penne rigate e i fusilli. Seguono rigatoni, farfalle, linguine, lumachine, bucatini, mezze maniche e infine le lasagne.
Ovviamente però, è necessario tenere in considerazione le varie tipicità regionali: ad esempio, al Sud conquistano un posto in classifica le orecchiette, tipiche pugliesi, i ditalini e i ziti.
Nonostante le mille varianti, da sempre la pasta, con la sua bontà, mette d’accordo tutti.