Green Pass sì o no? L’eterno dilemma sulla certificazione verde non risparmia nemmeno il Parlamento italiano, dove è scoppiato il caos a seguito della richiesta della deputata Sara Cunial (ex Movimento 5 Stelle), apertamente No Vax, di accedere all’aula senza pass. Richiesta rigettata in un primo momento, ma poi accolta da Andrea Coletti, altro ex grillino, presidente del collegio di appello della Camera.
Cunial ha chiesto che fosse rispettato il suo diritto di deputata di partecipare alle votazioni e ha ovviamente accolto con soddisfazione la decisione di Coletti. “Sono molto soddisfatta” ha dichiarato. “Tornerò in Aula senza mostrare alcuna tessera di regime, coerente con me stessa, la nostra Costituzione e quella parte di popolo italiano che sta lottando contro insane, insensate e criminali restrizioni” (la Repubblica).
Gli altri deputati, tuttavia, non l’hanno presa altrettanto bene. Anzi, Beatrice Lorenzin (PD), ha definito Cunial “una untrice” e, insieme a molti altri, ne ha chiesto l’allontanamento per la sicurezza di tutti. “Perché le regole che esistono per tutti i cittadini non dovrebbero valere qui a Montecitorio?” ha scritto Ettore Rosato (Italia Viva) su Facebook. Lisa Noja (Italia Viva), ha invitato il presidente della Camera Roberto Fico (Movimento 5 Stelle) a intervenire in prima persona.
Casi simili a quello di Cunial si sono già presentati al Parlamento europeo, ma in quel caso agli europarlamentari No Vax è stato imposto almeno un test anti-Covid. A Cunial, invece, Coletti non ha chiesto nemmeno questo. Tuttavia, dopo le molte proteste degli altri deputati, la decisione sul suo caso è stata sospesa. Se ne riparlerà all’inizio di dicembre. Nel frattempo Cunial potrà stare solo in tribuna e dovrà entrare e uscire attraverso un percorso dedicato.