Sharbat Gula è nota al mondo come “la ragazza afghana” dagli occhi verdi, fama dovuta a una celebre copertina del National Geographic del 1985. La sua foto, scattata dal fotografo di guerra Steve McCurry, è diventata un simbolo della guerra e della condizione dei rifugiati. Oggi, la stessa ragazza si trova in Italia, dove è arrivata nei giorni scorsi grazie a un’operazione di evacuazione dall’Afghanistan occidentale.
Il governo ha comunicato giovedì il salvataggio della “ragazza afghana”, spiegando che è stata lei stessa a chiedere aiuto per lasciare l’Afghanistan. Da quando i Talebani sono tornati al potere nel mese di agosto, infatti, per molti e molte l’Afghanistan non è più un Paese sicuro. Le donne, in particolare, hanno subìto in questi mesi molte limitazioni ai loro diritti e intimidazioni. Non possono più uscire di casa senza burqa, né fare sport o lavorare, tranne alcune eccezioni, e il loro diritto allo studio è stato fortemente ridimensionato. Ogni infrazione può costare la vita, come ha dimostrato la tragica fine di una giovane pallavolista.
Dopo la foto del National Geographic, scattata quando la ragazza era una profuga tra Pakistan e Afghanistan, di Sharbat Gula si erano perse le tracce per un po’. McCurry l’aveva rintracciata di nuovo nel 2002 e si sa che nel 2014 si trovava in Pakistan. Qui, tuttavia, fu accusata di aver comprato un documento falso e arrestata nel 2016, come ricostruisce Reuters. Grazie a un intervento del presidente dell’Afghanistan, tuttavia, la donna evitò la detenzione in Pakistan e rientrò nel suo Paese, da dove è stata appena evacuata.
Ora, secondo quanto dichiarato dal governo, Gula seguirà un percorso di integrazione in Italia insieme agli altri rifugiati afghani.