Michiaki Takahashi, nato a Osaka il 17 febbraio 1928 e morto nella stessa città il 23 dicembre 2013 all’età di 85 anni, è stato scelto per essere il protagonista del doodle di Google della giornata di giovedì 17 Febbraio .
Eccelso virologo giapponese, si laureò brillantemente alla facoltà di medicina dell’Università di Osaka nel 1959.
Nel 1963 si trasferì negli Stati Uniti, dove per tre anni frequentò il Baylor College in Texas e il Fels Reserch Institute in Pennsylvenia.
I suoi primi studi si focalizzarono sui virus del morbillo e della poliomelite, ma quando il figlio sviluppò un grave attacco di varicella, lo studioso iniziò a dedicarsi interamente alla ricerca di una cura per questa malattia.
Dal 1965 tornò quindi in Giappone, dove iniziò a svolgere esperimenti scientifici che consistevano nella somministrazione di porzioni di virus della varicella, vivo ma depotenziato, all’interno di tessuti animali e umani.
Dopo nove lunghissimi anni di studi e sperimentazioni, il dottor Takahashi ed il suo team riuscirono infine ad isolare un ceppo meno virulento del virus della varicella.
Nel 1981 la casa farmaceutica Merck acquisì i diritti del siero e finalmente nel 1995 la Fda, azienda di regolamentazione di farmaci e alimentari statunitensi, approvò definitivamente il vaccino, che prese il nome di Varivax.
Il ‘vaccino salvavita’ di Takahashi fu presto utilizzato in più di 80 Paesi del mondo, permettendo di prevenire ogni anno migliaia di casi di varicella.
Nel 1994, Takahashi fu nominato direttore del gruppo di studio dedicato all’analisi delle malattie infettive dell’università di Osaka e nel 2005 fu istituito in suo onore un premio di ricerca scientifica battezzato:“Takahashi: the Japanese Society for Vaccinology, Takahashi Prize”.
La volontà di veicolare un messaggio di speranza
La scelta di questo personaggio, rilevante per la storia della battaglia contro le malattie infettive, vuole essere un messaggio di speranza e di celebrazione nei confronti dell’importanza fondamentale che la scienza e la ricerca svolgono, all’interno della nostra società, nel debellare anche quelle malattie e patologie che inizialmente possono sembrare quasi come irrisolvibili,