Ora legale per sempre? C’è da preoccuparsi: ecco i possibili danni sulla salute del cambio di ora perenne

I possibili vantaggi dell’ora legale permanente

Ultimamente parecchio si sta discutendo circa la possibilità di mantenere l’ora legale per tutto l’anno, ossia lancette un’ora avanti perennemente.

Questa ipotesi potrebbe rappresentare una soluzione parziale al caro bollette. A settembre la SIMA, ovvero la Società Italiana di Medicina Ambientale, ha calcolato che rendere permanente l’ora legale “consentirebbe di guadagnare un’ora di luce e calore solare al giorno e determinerebbe in Italia risparmi sui consumi di energia stimabili in circa un miliardo di euro solo nel primo biennio”.

I possibili danni sulla salute dell’ora legale permanente

Questa scelta, che garantirebbe mattine più buie e sere più luminose, potrebbe avere serie ed importanti ripercussioni negative sulla salute delle persone. Delle ricerche affermano che questa decisione potrebbe causare effetti negativi sulla quantità di ore di sonno e conseguentemente potrebbero innalzarsi i tassi di obesità, sovrappeso e malattie metaboliche come il diabete, con effetti negativi anche sul cuore.

Annamaria Colao, Presidente del SIE, ovvero Società italiana di Endocrinologia, ramo della medicina che studia il sistema endocrino, ovvero quel sistema corporeo che comprende l’insieme di ghiandole produrre ormoni, e Professoressa di Endocrinologia all’Università Federico II di Napoli, in un’intervista rilasciata ad Agi, ha affermato:

Conservare l’orario ‘estivo’ (ora legale) consentirebbe di evitare tutti quei disturbi derivanti da alterazioni del ritmo circadiano per il passaggio ora legale/ora solare, che riguardano un’ampia fascia di popolazione. L’impatto potrebbe essere positivo soprattutto sui bambini che godrebbero di un’ora di più all’aria aperta e fare così più movimento. Ma, a fronte di questi benefici, l’ora legale permanente può essere poco ‘in sincrono’ con l’orologio biologico e rivelarsi perciò deleteria, accrescendo fino al 20% il pericolo di conseguenze negative sul metabolismo e il sistema cardiovascolare”

Il dibattito è aperto e i risultati di nuovi studi e nuove ricerche sono all’orizzonte per comprendere quale sia la decisione migliore da prendere.