Un mondo sempre più grasso: l’allarme obesità si diffonde | I dati sono inquietanti

Stando ad un’analisi di giovedì 29 febbraio 2024, pubblicata sulla rivista The Lancet, oltre 1 miliardo di bambini, adolescenti e adulti in tutto il mondo soffre di obesità.

Questo tragico scenario, come ha sostenuto il dottor Majid Ezzati in una conferenza stampa, è stato raggiunto prima delle aspettative, a causa soprattutto del repentino passaggio da uno stato di sottopeso a uno di sovrappeso nei Paesi a basso e medio reddito, in particolare in Polinesia e Micronesia, nei Caraibi, nel Medio Oriente e in Nord Africa. Precedenti stime della World Obesity Federation suggerivano che, entro il 2030, 1 miliardo di persone avrebbero convissuto con l’obesità, ma questa cifra è stata superata già nel 2022.

Qual è l’altra faccia della medaglia?

La nuova ricerca globale, che ha coinvolto più di 1.500 ricercatori della Non-Communicable Diseases Risk Factor Collaboration e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha studiato l’altezza e il peso di oltre 220 milioni di persone, provenienti da oltre 190 paesi. Gli adulti venivano schedati come obesi, se il loro indice di massa corporea (BMI) era superiore o uguale a 30, mentre venivano classificati come sottopeso, se il loro BMI era al di sotto di 18,5.

“La denutrizione e l’obesità sono due facce dello stesso problema, ovvero la mancanza di accesso a una dieta sana”, ha dichiarato in conferenza stampa il dottor Francesco Branca, direttore del Dipartimento di Nutrizione e Sicurezza Alimentare dell’OMS.

L’analisi calcola che nel 2022 circa 880 milioni di adulti e 159 milioni di bambini fossero obesi. Si può constatare che i tassi di obesità tra i bambini e gli adolescenti in tutto il mondo sono quadruplicati dal 1990 fino al 2022, mentre i tassi di obesità tra gli adulti sono abbondantemente raddoppiati.

Se da una parte i tassi di obesità sono incrementati, dall’altra la percentuale di persone sottopeso è decisamente calata. Pertanto, i tassi di obesità sono al momento più alti di quelli di sottopeso in ben due terzi dei Paesi, soprattutto in quelli a basso e medio reddito. Secondo l’analisi, queste zone del mondo ora presentano tassi di obesità maggiori rispetto a quelli della maggior parte dei Paesi ricchi e industrializzati.

Dove è stata rilevata la percentuale più alta di persone obese?

Secondo l’analisi, le isole di Tonga, Samoa americane e Nauru hanno riportato la più alta prevalenza di obesità nel 2022, con oltre il 60% della popolazione adulta che soffriva di questa condizione fisica. “In passato pensavamo all’obesità come a un problema dei ricchi. L’obesità è un problema del mondo”, ha continuato il dottor Branca.

Il dottor Ezzati, d’altro canto, ha sostenuto che i ricercatori sono rimasti sorpresi nel notare che nessuno degli Stati ricchi e industrializzati, fatta eccezione per gli Stati Uniti, fosse in cima alla classifica dei Paesi con la più alta prevalenza di obesità nel 2022. Ezzati ha affermato che si è trattato di un importante progresso rispetto al 2017, quando l’OMS ha posizionato Stati Uniti, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Regno Unito nella categoria più alta in termini di prevalenza di obesità.

Come si può fare fronte al problema legato all’obesità?

Il dottor Branca è del parere che questa transizione verso l’obesità sia il frutto della celere rivoluzione dei sistemi alimentari di tutto il mondo, la quale non sarebbe stata retta da politiche pubbliche. “Il motivo per cui l’epidemia è progredita così rapidamente è perché l’azione politica non è stata abbastanza incisiva” – ha affermato. – “Si è fatto affidamento sul cambiamento dei comportamenti, ma le soluzioni non hanno toccato l’elemento strutturale, ovvero le politiche in materia di cibo e ambiente”.

Due forme di malnutrizione come l’obesità e l’anoressia devono essere affrontate in parallelo, attraverso interventi politici dal “doppio dovere” che le affrontino entrambe. Per Branca, tali politiche devono prevedere la promozione e il sostegno dell’allattamento al seno, la tassazione delle bevande zuccherate, la regolamentazione del marketing alimentare rivolto ai bambini e la fornitura di cibo nutriente nelle scuole. Inoltre, la riforma agricola, la progettazione urbana e gli investimenti nell’assistenza sanitaria basilare possono affiancare tali progetti.

“Rimettersi sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi globali di riduzione dell’obesità richiederà il lavoro dei governi e delle comunità, supportato da politiche basate sull’evidenza dell’OMS e delle agenzie nazionali di sanità pubblica” – ha confermato il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS. – “È importante sottolineare che richiede la cooperazione del settore privato, che deve essere responsabile dell’impatto sulla salute dei propri prodotti”.