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Novantasette anni e un profilo TikTok con circa 1 milione e mezzo di follower. Sono questi i numeri da record di Lily Ebert, anziana inglese di origini ungheresi, sopravvissuta alla Shoah e ora star della rete.

Tutto è cominciato durante il lockdown. Le restrizioni anti-Covid impedivano alla donna di continuare a portare la sua testimonianza nelle scuole, così il bisnipote Dov Forman, di 17 anni, le ha aperto un account su TikTok.  Attraverso il social network cinese, popolare soprattutto tra i giovanissimi, Lily ha continuato a raccontare la sua storia e gli orrori di Auschwitz, dove fu deportata a 14 anni, e dell’Olocausto.

Intervistata via Zoom da Repubblica, la donna ha riconosciuto in TikTok uno strumento prezioso per intercettare i ragazzi. “Bisogna sfruttare le opportunità che ti offre il mondo! TikTok per me è molto importante” ha dichiarato. Anche Dov, come la bisnonna, crede che i social abbiano molto da dare. “Su TikTok uniamo le generazioni” ha detto. “I più giovani possono fare domande, interagire, in modo divertente ma profondo. È molto più coinvolgente di una lezione a scuola. Siamo la dimostrazione che i social possono essere usati in maniera positiva”.

Eppure, i social hanno anche un lato oscuro. Non è raro, ad esempio, subire insulti razzisti o antisemiti online e anche Dov e Lily ammettono che è capitato. “Molte persone pensano che l’antisemitismo sia finito con l’Olocausto. Non è così” ha commentato la donna. Tuttavia, nonna e nipote preferiscono concentrarsi sui molti messaggi positivi e continuare con il loro lavorio per tenere viva la memoria della Shoah tra i giovani.

Al di fuori della rete, nel mondo “reale”, la storia di Lily è diventata un libro: Lily’s Promise. How I Survived Auschwitz and Found the Strength to Live (ed. Pan MacMillan).