Chi è e cosa fa nella vita Marina, moglie di Sigfrido Ranucci?

Sigfrido Ranucci è un giornalista, autore televisivo e conduttore italiano. Da oltre tre decenni lavora presso la Rai come inviato e autore di programmi d’informazione. Dal 27 marzo 2017 è alla conduzione del programma televisivo “Report”, in onda su Rai 3.

Il giornalista Rai mantiene grande riservatezza riguardo alla sua vita privata, ma sappiamo che è sposato e ha tre figli.

La vita privata di Sigfrido Ranucci: chi è la moglie Marina?

La moglie di Ranucci si chiama Marina, la coppia ha celebrato il loro matrimonio nel 1995 ed è genitore di tre figli.

Sigfrido e Marina si sono conosciuti da adolescenti quando lui aveva 21 anni e lei 17. Dopo 13 anni di relazione, hanno preso la decisione di sposarsi. Prima del matrimonio, Marina lavorava nel campo della contabilità, ma successivamente ha lasciato il lavoro per concentrarsi sulla famiglia. La coppia ha tre figli di nome Giordano, Michela ed Emanuele.

In generale, le informazioni su Marina e la famiglia di Ranucci sono piuttosto limitate: il giornalista ha sempre preferito mantenere i suoi cari lontani dalla ribalta mediatica.

Da un’intervista a Ranucci al settimanale Oggi è emerso che Il primogenito, Giordano, ha conseguito la laurea in lettere ed è ora un insegnante. La secondogenita, Michela, ha invece ottenuto una specializzazione in neuropsicomotricità infantile e si occupa di bambini con disabilità. Il terzo figlio, Emanuele, sta invece terminando gli studi in giurisprudenza.

Nell’intervista afferma anche che i figli sono i suoi peggior critici: “Non gli è piaciuto il servizio sul padre di Giorgia Meloni, dicono che non c’era l’interesse pubblico. Quando ero sotto attacco, mi chiedevano di lasciare.” “Non la smetteranno finché non ti avranno distrutto”. “Se mollo ora, gli do ragione”. E sono rimasto”.

Da piccoli, invece, non sono mancate delle domande innocenti e curiose come ricorda il giornalista: “ai tempi di Fallujah, Giordano mi chiese: “Papà, perché ti occupi di queste cose?”. “E di cosa dovrei occuparmi?”. “Dei tuoi figli che crescono senza padre”. Un cazzotto allo stomaco”.